Quando la geografia del territorio diventa la radice del nostro cognome Toponimici e dintorni, la nona puntata sull’origine della “gens” saluzzese

Quando la geografia del territorio diventa la radice del nostro cognome Toponimici e dintorni, la nona puntata sull’origine della “gens” saluzzese
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Come ho accennato nella puntata precedente, i cognomi toponimici hanno una valenza non indifferente, perché molto ci raccontano sull’insediamento e sull’emigrazione delle popolazioni. Sono una vera miniera di dati e voglio riportarne un chiaro esempio.

In un certo periodo del Medioevo, nella cittadina di Catalayud, in Aragona (Spagna), troviamo nei registri civili alcuni cognomi francesi ripetuti, come Pere de Louhossoa, Miguel de Louhossoa, Joan de Louhossoa, André de Louhossola, Jaume Louhossoa. Costoro erano evidentemente nativi della cittadina di Louhossoa in Francia.

Qual è il significato di questa massiccia presenza di individui con lo stesso cognome francese? Semplicemente si evince che ci fu un’emigrazione in gruppo da quella città basca, probabilmente per un problema ambientale come una siccità, una inondazione o una carestia. Perciò, se in un registro anagrafico si trovano tanti cognomi che si ripetono, è giusto pensare che forse c’è stata un’immigrazione. Ne consegue che i toponimici sono un’eccellente chiave di investigazione storica.

Oltre ai toponimici che indicano città di provenienza ci sono anche toponimici che indicano elementi geografici, come laghi, fiumi, monti, boschi oppure costruzioni dell’uomo inserite nello scenario geografico naturale come, per esempio, il ponte. Infatti dal termine “ponte” derivano cognomi come Bridge, Pont, Dupont, Del Puente, Brücke, Von Brücke, Ponte, Del Ponte

Dall’elemento idrografico “ruscello “ si originano i cognomi Ruisseau (francese), Brooks, Stream (inglese), Bach (tedesco), Arroyo (spagnolo). Da “collina” nascono Hill (inglese), Colline (francese), Colina (spagnolo), Berg, Hügel (tedesco). Da “foresta” si generano i Forest, Bosque, Wald, Bosch, F?ret. Da “prato” traggono origine Prado, Vega, Campo (spagnoli), Prato, Pascolo, Lee, Leigh (dall’antico inglese leah), Moore (dall’anglosassone mor, terra aperta), Wiese (tedesco).

Da “riviera” derivano Ribera, Rivera (spagnolo), Ribeira (portoghese), Shore (inglese), Rive, Berge, Rivage (francesi), Riviera (italiano). Dal termine “brughiera” nascono i cognomi Brower, Brewer, Heath, Heather (inglesi), Bruyère, Lande (francesi), Landa (italiano), Heide e Landschaft (tedeschi). Da “roccia” discendono i cognomi come Roca (spagnolo), Roche, Pierre (francesi), Roccia, Rocce (italiano), Stone (inglese), Stein (tedesco).

Dal termine “strada”, in particolare dal vocabolo latino stratum, hanno origine Estrada (spagnolo), Strada (italiano), Street (inglese), Strasse (tedesco) e dal mozarabico “arruga” (i Mozarabi erano i cristiani che all'epoca del dominio musulmano sulla Spagna restarono fedeli alla loro religione, subendo tuttavia l'influsso della lingua e della civiltà araba) si originano i cognomi Rua (spagnolo e portoghese), Rue, De la Rue (francesi).

Dal frutto dell’albero del pero nascono i cognomi Perales (spagnolo), Peroni (italiano), Poirie (francese), Perry (inglese, dall’anglosassone pyrige, peral), Birnen (tedesco). Non sempre però un cognome toponimico indica la provenienza. E sarà mio compito, nella prossima puntata, chiarire questa affermazione con alcuni esempi calzanti e pertinenti.

Passiamo ora ad analizzare le origine dei cognomi inerenti al nostro territorio, cominciando dal cognome del più noto e illustre cittadino saluzzese, il cui libro “Le mie prigioni” fu un bestseller della letteratura della prima metà dell’ottocento. Inutile sottolineare che si tratta di Silvio Pellico.

Devo confessare che le mie ricerche su questo cognome, inizialmente, sono state del tutto infruttuose, fino a quando ho avuto la fortuna di incontrare un accreditato esperto di onomastica, nonché giornalista, Piero Abrate, il quale mi ha fornito tutti i chiarimenti sull’origine del cognome Pellico (ma non solo su quello) e che ringrazio molto. Riporto quindi l’informazione avuta.

PELLICO è cognome leccese (Parabita, Morciano di Leuca), lo si trova anche in Basilicata, Calabria, Sicilia e altrove in Puglia ed è di formazione abbastanza recente. Infatti, secondo lo studioso di onomastica siciliana Caracausi, deriverebbe dal nome di persona Pellico, di carattere ideologico, legato al patriota Silvio Pellico, il cui cognome potrebbe trarre origine a sua volta dal nome medioevale Pellicus che ricorre a Gessino di Pinerolo nel sec. XII (studi di Serra 1931 e di Olivieri 1965). Sempre in area meridionale, potrebbe essere una variante di Pèdico, con la “d” resa con la “l”, e poi successivamente il cognome è stato accostato a Silvio Pellico.

Riferiamoci ora al censimento di Saluzzo del 1848. Siamo giunti alla lettera M dell’elenco generale e qui vi troviamo cognomi che si ripetono.

MAERO, Marino, Migliore, Miretti, Messa, Martini, Martinetto, Manassero, Mattio, tutti ancora presenti nel saluzzese. Un’attenzione particolare meritano anche quei cognomi meno ricorrenti sul nostro territorio, perché appartenenti forse a famiglie provenienti da altri luoghi, quali i Marsengo, i Malausa o Mallausa o Malaussa, i Mercandino, i Minusant, i Miolans, i Madro, Magone.

MARSENGO. Potrebbe rifarsi al personale Marso/Marsia di origine germanica, suffissato in -engo. Registrato in una dozzina di comuni del Biellese, Cuneese e Torinese. Le maggiori ricorrenze a Cerrione (Biella), Torino, Fossano e Busca. Un piccolissimo nucleo è presente in Sicilia.

MIOLANS. Si tratta di un cognome di origine francese che riprende il toponimo Miolans, castello fortificato medievale situato nella Combe de Savoie, nel comune di Saint-Pierre-d'Albigny. Rarissimo, è registrato in pochissimi comuni a partire da Nichelino (To) e Cavallermaggiore. I Miolans provenienti dalla Savoia si insediarono in Piemonte diventando signori di Caramagna e Consignori di Bricherasio. La prima arma documentata risale al 1354. Il motto: Force m’est.

MAGONE. Si rifà al nome di origine germanica Magone di cui abbiamo un esempio in una “Carta venditionis et investiture” dell’anno XII secolo a Magenta. Raro, è presente in mezza dozzina di comuni del Torinese, a partire da Torino e Chivasso. Di Minusant e Madro non ho trovato presenze in Piemonte e neppure in Italia.

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