Quei primi anni in via Della Chiesa...

Il libro di Scarano “Da Mottola a Saluzzo, storia di una famiglia venuta dal Sud” (Fusta editore) sarà in vendita nelle edicole e librerie da mercoledì. Pubblichiamo uno stralcio del primo capitolo.

Io che avevo fatto a Mottola la prima elementare e, a sentir dire, pare che me la cavassi molto bene, a ottobre iniziai la seconda a Saluzzo e con la maestra Rosingana passati ad essere l’ultimo della classe.

Quando a settembre lasciai Mottola era ancora estate, ma a Saluzzo a fine ottobre era quasi inverno. In quella casa umida che non ha mai visto il sole, ben presto iniziai ad avere problemi bronchiali, Ricordo un episodio nel quale, dopo aver racimolato il denaro, mia madre comprò uno sciroppo per la tosse, Non ricordo per colpa di chi, ma lo sciroppo cadde a terra e il botticino di vetro si ruppe, nella totale desolazione.

Mio padre continuava a cercare una casa da affittare per portare via la famiglia da quella situazione insostenibile, anche perché mia madre avrebbe nuovamente partorito. In quel tempo al Nord iniziavano a vedersi i primi cartelli “Non si affitta ai meridionali”. A gennaio 1951 l’agenzia Flora gli trovò una stanza in piazza Castello, alla modica cifra di 10.000 mila lire quale mediazione. Se si pensa che lo stipendio di allora era di 20.000 lire, fu un vero ladrocinio.

Quella stanza fino a poco prima era stata una stalla e si trovava a 200 metri da via Della Chiesa, dove a destra si sale per la Castiglia e a sinistra di scende per via Valoria Superiore... In quella stanza, ripulita alla meglio, dotata di una sola finestra a lato, unica fonte di luce esterna, senza alcun servizio igienico, ci sistemammo provvisoriamente... Si dormiva tutti insieme e si facevano i bisogni nel vaso. Per luce le candele. L’acqua si andava a prendere alla vicina fontana del Quartierone... Un putagé per cucina e riscaldamento. Praticamente, una vita di stenti...