Quel passato alla Musso del commissario Covid

Quel passato alla Musso del commissario Covid
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Aveva iniziato la carriera a Saluzzo, nella caserma Musso, con il grado di tenente sottocomandante della 4^ Batteria Obici nel 1985, nel gruppo Artiglieria da Montagna “Aosta”. Lunedì, il generale di corpo d’armata Francesco Paolo Figliuolo è stato nominato nuovo commissario straordinario per l’emergenza Covid-19.

Originario di Potenza, Figliuolo aveva mosso i primi passi da comandante proprio in provincia di Cuneo.

Gli artiglieri dell’Aosta lo ricordano bene e sulla pagina Facebook del gruppo sono già decine gli attestati di stima e gli auguri per il nuovo incarico. Già ai tempi di Saluzzo Figliuolo dimostrava la sua attitudine al comando: spiccato senso del dovere, visione e capacità organizzativa comprovata. Un “duro” che non perdeva mai il controllo della situazione nemmeno di fronte alle difficoltà, ma anche un comandante di cui potersi fidare, che manteneva sempre e comunque la capacità di saper dialogare con la truppa.

«Alla fine ci vogliono gli alpini per salvare l’Italia», scrive una penna nera che l’ha avuto come istruttore a Saluzzo. Un altro ricorda: «Era un cultore della forma fisica, sentii da lui per la prima volta il termine “ginnico”».

Nel 1990 divenne comandante a Fossano e, con gli artiglieri dell’Aosta, partecipò a diverse missioni nei Balcani.

Prima di diventare comandante logistico dell’esercito aveva guidato il contingente italiano in Afghanistan e le forze Nato in Kosovo tra il settembre 2014 e l’agosto 2015. Era stato impegnato nei Balcani già nel 1999, nell’ambito dell’organizzazione logistica del Comando Nato-Sfor a Sarajevo, in Bosnia-Erzegovina, e agli inizi degli anni 2000 come comandante della Task Force “Istrice” a Gorazdevac, in Kosovo.

Ha partecipato all’ultimo raduno dell’Aosta a Saluzzo.

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