Rabbia a Sampeyre: lo abbiamo saputo domenica sera mentre battevamo le piste

Rabbia a Sampeyre: lo abbiamo saputo domenica sera mentre battevamo le piste
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Ha avuto l’effetto di un pugno allo stomaco, per gli operatori degli impianti sciistici in val Varaita, la notizia dello stop all’apertura. Una notizia piombata fra capo e collo nel tardo pomeriggio di domenica, mentre i ragazzi erano ancora a rifinire la battitura delle piste per la sospirata ripartenza di lunedì 15 febbraio.

«Sulle prime non ci potevamo credere, era davvero troppo grossa» dicono dalla società di Sampeyre che gestisce la stazione nel vallone di Sant’Anna. Poi in un tourbillon di telefonate si è avuta la conferma. Che fare? Prendere carta e penna e mettere nero su bianco lo sdegno e lo sconforto, faticando a misurare le parole tanta era la rabbia del momento.

«E’ inaccettabile che, a nemmeno 12 ore dalla tanto attesa riapertura, ci venga comunicato attraverso gli organi di stampa che tutto il lavoro fatto é inutile - recita il duro comunicato della Sampeyre 365 -, che le giornate e le nottate al freddo a cercare di mantenere piste e impianti in efficienza non sia servito a nulla. Non vogliamo entrate nel merito se per la diffusione del virus sia più pericolosa una giornata di sci all'aperta o un aperitivo in città, se le code alle biglietterie all'aria aperta (per cui peraltro ci eravamo attrezzati) siano più pericolose di quelle alle casse di un qualsiasi supermercato».

E ancora: «E’ inaccettabile per i nostri clienti che attendevano questo momento da marzo 2020 quando è stata imposta la chiusura, per la montagna che tanto ha atteso questo momento per tentare di rimettere in piedi una stagione disastrosa. E’ inaccettabile per i nostri operai e collaboratori ed è inaccettabile per noi che abbiamo investito tempo e denaro stando dietro alle bizze di un governo che da dicembre cambia idea in continuazione».

Non siamo burattini, dicono i gestori, che poi non mancano di ringraziare «chi ha lavorato con noi» e «i clienti che ci avevano dato fiducia approfittando della prevendita degli skipass per assicurarsi una giornata sugli sci».

La stagione è morta e sepolta. Si confida nell’aiuto della Regione, che ha deliberato in merito. Ma sarà comunque una pagina nera impossibile da dimenticare.

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