Razzismo sul campo da gioco Ancora veleni tra Busca e Dronero

Razzismo sul campo da gioco Ancora veleni tra Busca e Dronero
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Nel referto della partita del campionato provinciale Under 14 tra Busca e Pro Dronero, giocata a Tarantasca domenica 19 gennaio e vinta dal Busca per 8-2, l'arbitro non ha preso provvedimenti: gli insulti razzisti denunciati da alcuni genitori non sono entrati nell’ambito disciplinare, di fatto graziando i giovani giocatori.

Tuttavia, il giudice sportivo ha assegnato una multa di 40 euro alla Pro Dronero. Perché? «Mentre l'arbitro abbandonava l'impianto sportivo - riporta il comunicato della Delegazione provinciale -, veniva ostacolato da alcune persone, riconducibili alla società, che tenevano nei suoi confronti un comportamento irriguardoso».

Durante la settimana la diatriba tra le due società è continuata sui social. Il presidente della Pro Dronero, Corrado Beccacini, ha condannato tutti gli insulti relativi a conformazioni fisiche (statura, colore della pelle), da ritenersi ugualmente odiosi. Ma non giustifica «in nessun modo il fallo estremamente violento con cui il ragazzino del Busca ha ritenuto di farsi giustizia sommaria» e bacchetta su questo il presidente dei rivali “Grigi” Gabriele Rosso, che lo aveva invitato a sospendere il giocatore e destinare 500 euro a una Onlus che si occupa di contrastare il razzismo: «Ognuno coi suoi soldi fa quello che ritiene più opportuno».

Rosso replica: «L'intento del Busca, non è prendersela con la Pro Dronero, né con un ragazzino, ma denunciare un brutto fenomeno molto diffuso, che non va minimizzato o sottovalutato».

Il sindaco di Dronero, Livio Acchiardi: «Bisogna insegnare ai ragazzi che cos'è lo sport: una scuola di vita. Devono farlo società, allenatori e famiglie. Così impareranno a stringersi la mano anche quando perdono».

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