CORDOGLIO PER L’IMPROVVISA MORTE DI ROBERTO REVELLI

Stroncato da un malore in bicicletta

Roberto Revelli, molto conosicuto a Saluzzo ed ingegnere stimato è morto stroncato improvvisametne da un malore.

Stroncato da un malore in bicicletta
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Il suo carattere spigoloso e il suo essere diretto, senza filtri, nascondevano in realtà un’ironia non comune e una disponibilità verso il prossimo che oltre venticinque anni di impegno comunale e sociale rivelano solo in parte.

Roberto Revelli, 55 anni, ingegnere e professore ordinario al Politecnico di Torino, consigliere comunale e tra i fondatori delle associazioni “Una città da Amare” e Insieme di può ”, è morto sabato scorso in ospedale a Cuneo, dove era stato trasferito in condizioni gravissime dall’elisoccorso dopo un malore accusato in mountain bike. Revelli stava percorrendo la Strada dei Cannoni sopra Valmala quando si è accasciato improvvisamente a terra.
«Molte persone si sono fermate e prodigate in tutti i modi per soccorrere mio fratello - ha dichiarato Davide Revelli -. Persone disponibili e molto capaci che hanno permesso il mantenimento delle sue funzioni vitali per tutti quegli interminabili minuti fino all’arrivo del personale dell’elisoccorso. Roby non ce l’ha fatta, ma ci è di conforto sapere che si è fatto tutto quello che era umanamente possibile fare per cercare di salvarlo». La data del funerale verrà fissata solo dopo che sarà eseguita l’autopsia, che stabilirà la causa della morte.

Le parole di cordoglio

Professore ordinario di Ingegneria idraulica al Politecnico di Torino, aveva dedicato la vita accademica ai temi dell’acqua. «Li conobbe e se ne appassionò sin da quand’era brillante studente del nostro ateneo – ricordano i colleghi del dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente - e poi non li abbandonò più, divenendo uno dei più apprezzati nostri studiosi di ingegneria idraulica. La collaborazione tra ingegneria e architettura, l’importanza di una visione unitaria del territorio e l’attenzione al ruolo chiave delle aree verdi urbane furono tratti salienti che percorsero i suoi studi e la sua attività».

Impegnato nella vita amministrativa cittadina, a Saluzzo fu tra i promotori del progetto “Una città da amare”, che consentì a Paolo Allemano di essere eletto sindaco nel 2004. «Mi piace ricordarlo come amico prezioso - dice Allemano - e campione di cittadinanza attiva. Se si assumeva un incarico, era matematica la certezza che lo avrebbe svolto con competenza e rigore fino al raggiungimento del risultato». Attualmente era presidente della commissione urbanistica. «Abbiamo perso una persona buona, leale e competente - ricorda il sindaco Mauro Calderoni - , un caro amico che lascerà un grande vuoto. Un pensiero affettuoso va alla sua famiglia scossa ancora da un evento drammatico».

Revelli

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