Revello, il Consiglio d’istituto a Cirio: «La Dad è dannosa anche per la salute»
I genitori dell’Istituto comprensivo di Revello scrivono al presidente della Regione Alberto Cirio per chiedere di fare pressione nelle sedi opportune per limitare al minimo possibile la didattica a distanza a favore di quella “in presenza”.
La lettera è firmata dal presidente del Consiglio d’istituto Davide Miretti: «La nuova sospensione dell’attività didattica in presenza, crea non poche criticità per la nostra comunità, in particolare per gli allievi delle scuole del primo ciclo. In una realtà sociale in cui sono spesso i nonni a occuparsi dei nipoti, diventa evidente da una parte l’impossibilità per i bambini piccoli a seguire la didattica a distanza in maniera ottimale e dall’altra l’aumento del rischio di contagio per le persone meno giovani».
La soluzione di adattare la propria attività lavorativa per seguire i figli durante tutto l’orario scolastico, per chi può farlo - dicono dal Consiglio di istituto – ha evidenti ricadute economiche sulla già precaria situazione di molte famiglie. «Anche se può sembrare inutile, vogliamo ribadire con forza quanto già espresso da voci ben più autorevoli delle nostre, circa i danni a livello di apprendimento cognitivo e sociale che la sospensione dell’attività didattica in presenza comporta: riduzione di esperienze significative di apprendimento, esposizione prolungata agli strumenti digitali, mancanza di relazioni sociali fra pari, assenza di supporto adeguato per quei bambini i cui genitori non hanno la possibilità, in termini di tempo o di bagaglio culturale, di seguire i figli durante la didattica a distanza. Pertanto la chiusura delle scuole, non può essere considerato uno strumento che ha come fine la tutela della salute, ma addirittura un evento dannoso in tal senso».
A questo si uniscono gli ostacoli di natura tecnica che rendono a molti bambini e ragazzi difficile seguire la didattica a distanza. Continua la lettera del ragionier Martini: «Nella nostra valle la fibra non è ancora arrivata e in molte zone la connessione è limitata: diventa quindi difficile seguire una lezione online quando si sente a scatti o ogni tanto la connessione cade. Se poi sono due o tre i figli che in contemporanea seguono le lezioni, la difficoltà aumenta ulteriormente e non solo per le questioni legate alla connessione: la nostra scuola ha ad oggi dato in comodato d’uso 73 device e le richieste continuano ad arrivare, perché chi ha più figli in didattica a distanza ha magari un solo computer di proprietà».
Con questo documento il Consiglio di istituto riunitosi l’8 marzo chiede di valutare la ripresa in presenza delle attività per le scuole del primo ciclo, disponibili anche, come genitori e come personale scolastico, a prendere in considerazione ulteriori maggiori azioni di contenimento: frequenza delle classi a gruppi alterni, monitoraggio quotidiano delle assenze.