Riapre l’ufficio fitosanitario
Lunedì sono entrati in servizio due nuovi operatori del distaccamento verzuolese del settore Fitosanitario della Regione Piemonte. Li ha nominati l’assessore all’agricoltura Marco Protopapa, dopo aver aperto un bando per 8 soggetti e averne inseriti due in corsia preferenziale per in un percorso di idoneità professionale. A fare gli onori di casa, durante l’ingresso in ufficio dei due incaricati, il consigliere regionale Paolo Demarchi.
Può riaprire così l’ufficio di Verzuolo, rimasto chiuso dopo il pensionamento di Rocco Tango, sostituito lunedì dal dottor Enzo Desco e dal dottor Marco Gullino.
L’ufficio verzuolese gestisce i controlli che attestano la salubrità e la sicurezza della frutta cuneese: si tratta di certificati obbligatori per le spedizioni nei Paesi importatori.
CHIUSURA CONTESTATA
Proprio per la sua importanza, durante questa fase di “vacanza” del responsabile, in cui le pratiche si sono spostate nell’ufficio di Torino, il territorio si è mosso per chiedere alla Regione di trovare presto un sostituto e riaprire il punto di riferimento verzuolese. Si è interessato del caso il Tavolo della Frutta Saluzzese, creato a marzo per affrontare l’emergenza sanitaria. E si è speso in prima persona il sindaco di Lagnasco Roberto Dalmazzo.
L’assessore Protopapa ha spiegato che i ritardi sono stati dovuti alla carenza di personale.
PUNTO DI RIFERIMENTO
La frutta viene coltivata in Piemonte su oltre 33 mila ettari: di questi il 90 per cento è in provincia di Cuneo. Un’eccellenza che necessita di un certificato fitosanitario, come richiesto dalla direttiva europea.
Questa documentazione viene rilasciata dagli uffici regionali: per il ritiro del certificato le aziende con sedi nel cuneese possono recarsi nella sede di Verzuolo.
DEMARCHI
Commenta Demarchi: «L’assessore Protopapa e i dirigenti riconoscono il valore del territorio e del prodotto. Con queste premesse hanno già risposto alle sollecitazioni degli operatori per garantire il servizio.
La Regione fa in modo che percorso della frutta cuneese nel mondo non debba essere gravato da intoppi burocratici. Diventa ora necessaria una digitalizzazione di queste procedure».