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Per la casa di appuntamenti scoperta nel 2015 dalle Forze dell’ordine, i due imputati (milanesi) hanno avuto una richiesta di condanna a 4 e 6 anni. Da Torino a Milano, passando per Reggio Emilia, Mondovì e Cuneo, la rete della prostituzione aveva un suo riferimento nella casa-squillo di Barge. I clienti venivano adescati su internet tramite annunci on-line.
Oltretutto all’insaputa dei clienti erano state installate delle telecamere: le indagini devono chiarire se fosse per sicurezza o a fini di ricatto. La casa di Barge era stata acquistata dai due imputati, che operavano con un giro di 60 ragazze e 200 telefonini e tablet ora sotto sequestro.