Riflettori accesi su pesche e nettarine Per il gelo perso il 70% del prodotto Zzzzz zzzzzz

Riflettori accesi su pesche e nettarine Per il gelo perso il 70% del prodotto Zzzzz zzzzzz
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La campagna di pesche e nettarine 2021, allargando il discorso anche alle albicocche, avrà due volti. Sul piano produttivo le gelate di aprile hanno provocato danni ingenti e i raccolti saranno drasticamente ridotti, fatto per altro già riscontrato l’anno scorso in Spagna e da noi soprattutto in Romagna (-50% di pesche e nettarine, albicocche praticamente azzerate).

Viceversa, la carenza di prodotto porterà a quotazioni interessanti per i produttori, con prezzi positivi come nella scorsa stagione.

SITUAZIONE PRODUTTIVA

Negli incontri di questi giorni in sede di Cso Italy si è fatto il punto sui danni causati dal freddo nei principali paesi produttori europei, Italia, Spagna, Grecia e Francia.

Gli intervenuti ai vari eventi hanno parlato di notti drammatiche con punte di gelo a -7 gradi. Se per le albicocche il quadro è di fatto delineato - si stimano perdite complessive, a livello europeo, intorno al 35 per cento - per le pesche, le nettarine e le pere è ancora presto per fare previsioni.

Ma non si registra ottimismo, e a riassumere il pensiero di tutti è Elisa Macchi, direttrice di Cso Italy:«E’ presto per quantificare i livelli produttivi, ma il 2021 sembrerebbe meglio del 2020. In ogni caso non si tratta di una buona annata».

PRIME PARTITE A RUBA

I primi bancali di pesche e nettarine in arrivo dalla Spagna ad aprile, complici i volumi irrisori e la voglia dei fruttivendoli di servire i consumatori con qualcosa di nuovo, si sono venduti al brucio nonostante gli alti prezzi al dettaglio, sugli 8 euro/kg.

Per le successive partite provenienti dalla Catalogna il prezzo finale si è assestato sui 5-6 euro/kg sul mercato di Milano. Spiega un grossista: «Questi frutti sono profumati ma ancora un po' crudi. Forse sono stati staccati troppo presto. I consumatori cercano qualche articolo nuovo e dunque li abbiamo venduti velocemente».

MAGAZZINI SOTTO PRESSIONEPiù si va avanti con la maturazione dei frutti e più i peschicoltori possono riuscire a determinare il potenziale produttivo, così come la data di avvio della raccolta.

Nell’areale saluzzese le prime stime parlavano di una perdita media intorno al 70%. Le previsioni sembrano confermate e sul prodotto disponibile si è scatenata una corsa commerciale. I magazzini - osserva un operatore - avranno problemi di approvvigionamento e in alcuni casi rischiano di fermare le linee di lavorazione. Oltreché al Sud, si guarda anche alla Grecia, sempre più lanciata nel settore frutticolo.

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