Riflettori sulla ludopatia e sul gioco d’azzardo

Riflettori sulla ludopatia e sul gioco d’azzardo
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Giovedì scorso a Cuneo, nei locali del museo Diocesano, si è affrontato, nel corso di un incontro promosso dall’associazione Monviso in Movimento e al gruppo Cuneo Solidale e Democratica, lo spinoso tema del gioco d’azzardo.

Nel corso della serata, sono stati approfonditi i principali aspetti legati alla legge regionale n. 9 del 2 maggio 2016. Una normativa che ha cercato di porre un argine al gioco d'azzardo anche in conseguenza alle relative problematiche, sociali e sanitarie, che ne stanno derivando. Sono intervenuti Giancarlo Arneodo, presidente del Consorzio socio-assistenziale di Cuneo, la psicologa Marta Frigerio e il consigliere regionale Pd Domenico Rossi.

Arneodo, introducendo la serata, ha spiegato che «nel 2017, in provincia di Cuneo, si sono spesi 950 euro a persona per giochi di video-lottery. Si tratta - ha affermato - di una patologia sempre più diffusa, che implica costi crescenti per la sanità pubblica».

Il consigliere regionale, entrando nel merito della questione, ha ricordato come la legge sia stata approvata sulla base di una proposta comune, condivisa nel 2014 sia dalla maggioranza che dalla minoranza, per arginare un fenomeno che stava dilagando.

«L'istituto Ires - ha detto Rossi - stima che solo nella nostra regione, la cifra destinata al gioco d'azzardo sia cresciuto di oltre 229 milioni di euro dal 2013 al 2016. Nel 2016, la spesa per il gioco d'azzardo è pari a 1167 euro a persona e sono quasi 36 mila le persone a rischio ludopatia. Sono dati impressionanti - ha spiegato Rossi -, che hanno spinto il legislatore ad intervenire per cercare di contenerne gli effetti. A tre anni dall'intervento, il Piemonte è stata l'unica regione italiana a veder diminuiti gli introiti da gioco d'azzardo e il numero di piemontesi toccati da questa dipendenza. Ora però - ha spiegato ancora Rossi - in consiglio regionale le lobby premono affinché la legge venga rivista».

Nel corso del serata è stato toccato anche il “caso Piasco” dove l’apertura di una sala slot sulla circonvallazione del paese della bassa valle Varaita è stata oggetto di una raccolta di firme e ancora sta suscitando discussioni. Durante il dibattito sono intervenuti sia i consiglieri di minoranza di Piasco Stefania Dalmasso e Anna Paseri che l’imprenditore del settore sostenendo tesi diametralmente opposte.

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