Risale il mercato delle pesche Meno produzione, migliori prezzi

Risale il mercato delle pesche Meno produzione, migliori prezzi
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Il presidente di Fruitimprese Marco Salvi, titolare degli omonimi vivai di Ferrara, in queste ultime settimane ha fornito analisi preziose per capire il prossimo andamento di una campagna della frutta ormai in pieno corso. Marco è il figlio di quel Luigi Salvi che molti frutticoltori del Saluzzese ben conoscono, soprattutto per aver lanciato da noi le susine Angeleno. Allora l’attuale leader di Fruitimprese era un ragazzino e ogni tanto seguiva il padre nelle trasferte. Ora tiene la barra della forte associazione che raggruppa i maggiori esportatori e importatori italiani della frutta.

«Nei primi giorni di giugno siamo andati in altalena - spiega Salvi - per un preoccupante calo dei consumi estivi, Sono prodotti che richiedono il caldo e il bel tempo, ma che al tempo stesso scontano un calo produttivo causato delle gelate e pagano l’incertezza economica generale. Da questa settimana - sottolinea Salvi - prevedo che la musica possa cambiare, è arrivato il gran caldo in tutta Europa, e i consumatori chiederanno sempre più frutta fresca. Dovremo essere pronti ad assicurare le partite di prodotto ai mercati e alla Gdo».

La nota ottimistica di Salvi è confermata dalla Borsa telematica di Uniocancamere che riporta un ottimo rapporto qualità-prezzo per tutti i prodotti estivi. Con questa annotazione: «In generale l’arrivo del caldo sta portando a un aumento della produzione tipica di questo periodo e sta incentivando la domanda nei confronti di frutta estiva».

I primi prezzi riscontrati per pesche e nettarine vanno rispettivamente da 1,50 a 1,80 euro. Si parla naturalmente di primizie per il consumo interno. Una produzione come quella saluzzese, in buona parte destinata all’estero, registra quotazioni comunque interessanti che hanno come soglia minima i 40 centesimi. Se pensiamo che il raccolto del 2019 è stato liquidato anche meno di 20 centesimi, il recupero appare evidente.

Sperano in una remunerazione migliore tutti i nostri produttori, che hanno sempre creduto nella pesca e per anni hanno dovuto lottare con armi impari contro l’invasione del prodotto spagnolo. Quest’anno la Spagna ha pagato le conseguenze del maltempo più di tutti, e quindi la sua offerta ne soffre.

Per la prima volta negli ultimi dieci anni il raccolto di pesche e nettarine catalane scenderà sotto le 400 mila tonnellate: quelle avviate alla commercializzazione potrebbero essere non più di 350 mila. Un calo di almeno il 30 per cento.

A giocare a favore dei produttori piemontesi sarà anche la ridotta produzione emiliano-romagnola, falcidiata dalle gelate e poi dalle ondate di maltempo tardo-primaverile con furiose grandinate.

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