Rispetto al 2019 il prezzo cresce

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Il caldo di un mese fa ha favorito la prima maturazione, ma le piogge recenti hanno provocato una diffusa botrite alle piante, innescando un rallentamento. Tendenzialmente i primi mirtilli che andranno a fine ciclo saranno più grandi. Stando alle previsioni, si avranno in questa prima fase meno frutti ma di maggiore grandezza (volumi in linea con le stagioni passate), a un prezzo-base di circa 5 euro al chilo (contro i 4,20 a cui era venduto lo scorso anno).

Sul prezzo influisce anche la difficile campagna spagnola, penalizzata dall’epidemia di coronavirus. Fondamentale sarà in questo senso poter contare su un buon mercato estero, confidando di uscire completamente dall’emergenza per avere flussi commerciali regolari. In particolare con i Paesi nordici, che rappresentano oltre il 50% dell’export delle aziende agricole ai piedi del Monviso.

EMERGENZA MANODOPERA

Anche la valle Po, oltre alla pianura saluzzese (che si prepara alla campagna delle pesche) risente della carenza di personale per la raccolta. Vista la forte riduzione di manovalanza stagionale di origine straniera, le aziende stanno disperatamente cercando forza lavoro da impiegare nei campi di piccoli frutti. Ma - a sentire gli addetti ai lavori - a tanta richiesta, diffusa attraverso diversi canali, non corrisponde da parte degli italiani altrettanta risposta positiva. Fanno da “tappabuchi” famigliari e parenti.

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