Rissa nel centro storico ma nessuna “baby gang”
Il caso dei danneggiamenti e dei principai di rissa tra adolescenti verificatisi nel centro storico nelle scorse settimane è approdato sui banchi del consiglio comunale, con un’interrogazione relativa alla sicurezza presentata da alcuni esponenti dell’opposizione.
È stato il consigliere Fulvio Bachiorrini (Forza Italia), a illustrare la questione: «Nelle ultime settimane, nel centro storico, mi sono stati riferiti un paio di episodi di disordine pubblico che hanno visto protagonisti adolescenti. In particolare, la scorsa settimana, nella tarda serata del weekend, in piazzetta Santa Maria, piazzetta Mondagli, via Gualtieri e via San Nicola, si è verificata una rissa, e sono stati danneggiati gli arredi del dehors di uno dei locali della zona».
«Non mi risultano risse e vanno lasciate da parte letture catastrofiche». Il sindaco ha provato a ridimensionare gli allarmismi sollevati dall’opposizione e ribadito che il fatto è riconducibile ad un episodio, di fatto isolato, e non è stato danneggiato alcun locale.
All’origine non ci sarebbe un gruppo di ragazzini che gira per la città facendo del bullismo, ma piuttosto, secondo la ricostruzione delle forze dell’ordine, un litigio fra adolescenti, di fatto dello stesso gruppo. Ciò non toglie che seguiranno azioni di controllo, soprattutto per un azione a livello sociale.
Bachiorrini ha chiesto alla giunta un intervento sul piano della videosorveglianza, per potenziare il controllo in una zona, quella del basso centro storico, caratterizzato dalla presenza di diversi locali pubblici, caratterizzata da strade strette e angoli bui.
«Il piano di videocontrollo - ha replicato il sindaco - già oggi conta 80 punti di osservazione, e i luoghi più frequentati del centro cittadino sono già coperti. Su quest’area faremo alcuni ragionamenti per un intervento puntuale, per rendere quel luogo meno “ospitale” per riunioni serali di ragazzi. Ma non drammatizziamo. Sono adolescenti, sono cittadini saluzzesi, elementi di questa città. La risposta non deve essere solo poliziesca, ma serve sforzo educativo».