Rucas torna a rivedere la luce dopo sei mesi di disagi e proteste
Ci sono volute proteste e prese di posizione a non finire per far sì che al Rucas tornasse... la luce. Fino a sabato scorso, quando una squadra di tecnici è salita nella località turistica per ripristinare l’impianto di illuminazione pubblica andato in tilt e non funzionante da tempo.
Il guaio era stato provocato dalle forti raffiche di vento del dicembre scorso. Da allora, sono passati oltre sei mesi, il buio ha imperato al Rucas, con grande scorno dei proprietari delle seconde case, nonché dei residenti, per i disagi subiti.
«Sono rammaricato e deluso - dice l’amministratore del condominio “Rocce Bianche” Giovanni Vacchina - che il Comune di Bagnolo non si sia preoccupato prima di adempiere alle attività di manutenzione del luogo per permettere ai turisti e a coloro che hanno la seconda casa di trascorrere la vacanza nel migliore dei modi».
Va ricordato che nel periodo invernale, grazie agli impianti sciistici, sono centinaia le persone che si recano nella stazione sulle alture del Montoso. «E’ impensabile che una località turistica - sottolinea Vacchina - sia priva dell’illuminazione e non solo. La lista dei disservizi è lunga, e comprende anche la mancanza di servizi igienici pubblici. Ma più di tutto - continua Vacchina - ha pesato il fatto che fino a sabato è stato praticamente impossibile uscire la sera: avventurarsi in montagna al buio è un serio rischio per l’incolumità personale».
In conseguenza delle numerose segnalazioni inviate anche tramite la posta elettronica certificata al sindaco Fabio Bruno Franco, il Comune, dopo mesi, si è finalmente attivato per procedere con i lavori di sostituzione e riparazione dei lampioni presenti sul piazzale.
Anche i condòmini hanno di che lamentarsi: nonostante la penuria di servizi primari, devono comunque pagare tutte le tasse imposte dal municipio.
Nel libro delle lamentele, una pagina a sè spetta alla strada dissestata. Dice un villeggiante: «E’ impressionante che un Comune, per evitare il ripristino del manto stradale, disponga cartelli con divieto di percorrenza a moto e biciclette per pericolosità di transito. Non mi è mai capitato di vedere una segnaletica del genere, solo a Bagnolo. L’amministrazione si sta rivelando una sorpresa, purtroppo in negativo».
Conclude Vacchina: «Sarò il primo a complimentarmi con il Comune quando si deciderà a porre rimedio a tutti questi problemi. Nel frattempo, ci tengo a precisare che non esiste solo Bagnolo “bassa”, ma anche Bagnolo “alta” e che non è corretto prendere decisioni solo nel momento di avere consensi, ma è necessario concretizzare i fatti. È da molti anni che non si verificava un tale disinteresse».