San Rocco con un segno di croce restituiva la salute agli appestati

San Rocco con un segno di croce restituiva la salute agli appestati
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Il vescovo di Saluzzo ha fatto esporre in duomo, dalla scorsa settimana, il busto di San Chiaffredo, patrono della diocesi di Saluzzo. Ma c’è un santo particolare che la devozione popolare invoca in caso di gravi epidemie: San Rocco. Parecchie sono anche nel Saluzzese le cappelle a lui dedicate e molte le iconografie che lo ritraggono in affreschi e tele.

San Rocco di Montpellier è dei santi più illustri del secolo XIV e uno dei più cari a tutta la cristianità, nonostante di lui si abbiano poche notizie.

Così si legge nella sua agiografia: «Ventenne, rimasto privo del padre e della madre, distribuì parte dei suoi beni ai poveri e parte li donò ad uno zio paterno. Quindi, vestitosi da pellegrino, si avviò elemosinando alla volta di Roma, per visitare il centro del Cristianesimo, sede della verità e della civiltà, e per vedere il Pastore Supremo dei popoli e delle nazioni, il Papa. Nell'attraversare le contrade, seppe che la peste faceva strage in parecchie parti della penisola. Ed eccolo farsi consolatore dei poveri ammalati ed operare prodigi di cristiana carità. Fu salutato ovunque quale salvatore, ed in Roma il suo nome risuonò in benedizione. Lasciata la Città Eterna e si portò a Piacenza, dove il morbo infieriva. Qui - racconta l’agiografia - il suo apostolato ebbe del meraviglioso, dell'eroico, del sovrumano, e Dio lo benedisse talmente, che gli bastava alle volte un segno di croce per rendere la sanità a molti. Ma infine anch'egli fu attaccato dalla peste: per non essere di peso a nessuno si ritirò in un antro fuori della città, dove, consumato dalla febbre, soffrì dolori indicibili. La Divina Provvidenza però, quotidianamente gli inviava un pane per mezzo di un cane. Guarito per grazia di Dio e per l'aiuto datogli da un pio signore, che sulle orme del cane aveva rintracciato il povero sofferente, Rocco lasciò Piacenza e si ritirò in Francia. Quivi, creduto una spia, connivente lo stesso suo zio, a cui aveva lasciato parte dei suoi beni, fu messo in prigione. Passò quindi i suoi ultimi anni sconosciuto. Alla sua morte, avvenuta come si ritiene il 16 agosto 1378, furono udite voci di fanciulli che gridavano: è morto il Santo! E le campane suonarono a festa da sole. San Rocco era passato a ricevere il premio delle sue fatiche e delle sue opere buone. Si seppe la storia della sua santa vita da uno scritto da lui lasciato all'edificazione dei posteri, ma più di tutto la sua santità ci fu resa nota dagli innumerevoli miracoli che la Provvidenza operò sulla sua tomba gloriosa».

La devozione a San Rocco è universale ed è invocato contro le malattie contagiose. L’iconografia lo ritrae per lo più con in mano il bordone del pellegrino e un cane che gli lecca la piaga della peste. Si festeggia il 16 agosto.

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