Sanfront, quel dehors sulla piazza continua ad alimentare la polemica

Sanfront, quel dehors sulla piazza continua ad alimentare la polemica
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La questione ha la stessa età della nuova amministrazione. Il tempo di insediarsi e prestare giuramento e sul tavolo del primo cittadino era giunta un’interrogazione a dir poco maliziosa, a firma Brikamam Allio, Alessio Brondino e Simone Dossetto (la minoranza consiliare) ed avente come oggetto il dehors del “Pathos Cafè” di proprietà di Patrizio Meirone, fratello del sindaco Emidio.

Perché a lui, avevano chiesto i tre al sindaco, è stata concesso il diritto di occupazione dell’unico marciapiede che «consente di percorrere pedonalmente la piazza in sicurezza e che è fruibile dai portatori di handicap o carrozzine in genere?».

I lavori di splendido restyling della piazza sulla quale si affaccia il locale oggetto dell’interrogazione erano stati portati a termine da poco: forse per impreziosirla ulteriormente il 4 giugno il Comune di Sanfront aveva scritto ai gestori di strutture private aperte al pubblico per invitarli a conformare i propri esercizi alla normativa che impone l’abbattimento delle barriere architettoniche.

Richiesta che evidentemente non tutti avevano recepito. In Consiglio il sindaco Meirone aveva osservato: «Ho chiesto lumi oggi stesso all’Ufficio di polizia municipale che mi dice, al pari dell’Ufficio tributi di aver effettuato i dovuti controlli misurando lo spazio occupato dai tavolini. Gli interessati hanno 90 giorni di tempo per mettersi in regola con la normativa, ma dovrebbe essere nella sensibilità delle persone e del titolare il lasciare lo spazio richiesto, senza interventi del Comune. La mia è una situazione particolare: molto spesso cerco di intervenire in prima persona con chi ho maggiori contatti, come con mio fratello, ma è ovviamente giusto che tutti rispettino le regole, senza che questo voglia dire togliere possibilità di lavoro alcuna. La tolleranza del Comune, in materia, è molto elevata ma alla base rimane sempre il rapporto ed il reciproco rispetto delle persone».

Ora che di giorni ne sono trascorsi addirittura più di 180, il risultato lo lasciamo raccontare dalla foto scattata a metà settimana scorsa. Testimoniano due cose: che i tavolini continuano ad essere tranquillamente alloggiati laddove dovrebbe invece esserci il passaggio per pedoni, passeggini, carrozzelle e carrozzine per i diversamente abili. E la gente si chiede cosa succederà nella bella stagione, quando il dehors in questione amplierà a dismisura il suo raggio d’azione ed invaderà, come l'anno scorso, anche quella zona pubblica.

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