Scuola d’infanzia, firmano in 258
Il prossimo anno scolastico la Scuola dell’Infanzia verrà privata di una delle tre sezioni oggi presenti con la motivazione dell’intervenuto calo demografico
Se per l’anno 2019/2020 erano presenti 3 classi (una di 3 anni ed anticipatari, una di 3 e 4 anni ed una di 5) con una media di 18 alunni per sezione, a settembre (o quando avverrà la riapertura) le classi saranno soltanto due, con un inevitabile aumento di alunni per insegnante che non potrà non andare a discapito dell’apprendimento dei piccoli.
L’edificio che ospita la Scuola dell’Infanzia di Paesana è di recente costruzione - venne inaugurato il 12 settembre 2011 - e dotato di spazi ottimali che ben rispecchiano le misure di sicurezza promulgate a contrasto del coronavirus. Come si può non considerarlo come idoneo e prezioso a medio e lungo termine per la prevenzione del contagio?
Inoltre la Scuola dell’Infanzia di Paesana è una scuola di montagna ed ha un bacino di utenza molto vasto, che travalica i confini comunali, dal momento che comprende anche i comuni di Crissolo, Oncino ed Ostana: ne consegue che il mantenimento degli attuali servizi risulta essenziale per far rimanere le famiglie in valle e incentivare l’insediamento di nuovi nuclei famigliari, in nome di quella lotta allo spopolamento delle Terre Alte di cui tutti si riempiono la bocca, predicando bene e razzolando male.
Di qui è nata una petizione con raccolta firme dei genitori, che scrivono: «La scelta del ridimensionamento di una realtà sana e virtuosa non valorizza il sistema educativo pubblico né incentiva la crescita demografica di una valle e soprattutto pare insensata in questo momento storico-sociale dove il distanziamento sociale è diventato fondamentale».
«Esprimiamo dunque la nostra contrarietà alla riduzione delle sezioni nella Scuola dell’Infanzia di Paesana perché, seppure le iscrizioni arrivino solamente a 48 bambini, nel momento in cui ci troviamo, dove la principale misura di contenimento del contagio al Covid-19 è il distanziamento sociale, noi ci ritroveremmo ad avere dei bambini che frequentano sezioni molto più numerose di quelle che frequentavano prima della pandemia».
Prosegue il documento: «Chiediamo pertanto di provvedere presto alla risoluzione di questo problema al fine di migliorare la situazione e consentire così il proseguimento dell’attività scolastica nel migliore dei modi». La petizione è stata inviata al ministero e alla dirigenza scolastica (raccogliendo la non esaltante cifra di 258 firme, appena 5 per ciascun iscritto) per sottoporre loro la situazione venutasi a creare.
La speranza del paese è che anche le battaglie apparentemente perse (decisione già presa ed incontrovertibile?) possano invece, nei loro risvolti, riservare inattese sorprese.
«Consegniamo ai piccoli questa struttura a salvaguardia del territorio, ad argine dello spopolamento ed alla faccia di coloro che vorrebbero cancellarci a colpi di decreto» ebbe a dire il sindaco Anselmo il giorno dell’inaugurazione. Oggi, trascorsi 9 anni e con “quel” primo cittadino in pensione, ci risiamo.