Sede Unione: il restyling rinfocola la polemica

L’Unione Montana dei Comuni del Monviso ha approvato gli interventi di riprogettazione degli spazi e degli arredi nel locale sito a piano terra del’edificio (già adibito ad Ufficio turistico e Sportello linguistico) al fine di consentirne l’utilizzo contemporaneo da parte dell’ente e provvisoriamente, per l’anno 2021, da parte del futuro gestore della Porta di Valle.

Si tratta di interventi che hanno l’obiettivo di garantire all’ufficio maggiore funzionalità in termini di accoglienza e informazione turistica quale servizio ordinariamente gestito, nonché, in relazione alle prescrizioni anti Covid, di assicurare il necessario distanziamento sociale tra gli peratori e nei confronti del pubblico. I lavori costeranno 14.800 euro.

Ma la vera notizia della delibera è che l’Unione Montana, nonostante le tante voci contrarie che si sono levate in questi mesi anche all’interno dell’ente, stia portando avanti gli interventi previsti dal progetto Interreg Alcotra Piter Terres Monviso, che prevede la realizzazione di una Porta di Valle da adibire a centro multiservizi e punto informativo di offerta turistica per il territorio.

Come si ricorderà, l’edificio individuato per la realizzazione della Porta di Valle è l’immobile di proprietà del Bacino Imbrifero Montano del Po concesso in comodato d’uso all’ Unione Montana sito non distante dalla sede dell’ente.

Porta di Valle che, a differenza di quanto annunciato dal sindaco di Ostana Silvia Rovere, non sarà più inaugurata la prossima estate ma verosimilmente a fine 2021. E forse più in là ancora, trapela da fonti interne all’Unione.

Perché a oggi manca davvero tutto, a partire dai soldi per continuare con l’unanimità di intenti. E il rischio di creare la classica “cattedrale nel deserto” c’è ed è assai più che concreto. Secondo una diffusa corrente di pensiero, sarebbe meglio procedere con i piedi per terra.