«Serve una deroga per il comparto frutticolo»

«Serve una deroga per il comparto frutticolo»
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Nonostante possa apparire cospicua la cifra che lunedì il Consiglio dei Ministri ha stanziato nel decreto “Cura Italia”, 25 miliardi di euro e finanziamenti mobilitati per 350, la situazione economica è a dir poco preoccupante.

Le piccole imprese commerciali hanno chiuso quasi tutte i battenti. Restano aperte in città soltanto le farmacie e i negozi dei generi di prima necessità.

ACCESSO AL CREDITO

In questa fase molto delicata per le attività commerciali, Ascomfidi NordOvest - strumento di accesso al credito di Confcommercio Imprese per la provincia di Cuneo - annuncia di essere al fianco delle aziende. Spiega il direttore provinciale Luca Chiapella: «L’obiettivo è ridare fiducia alle imprese, agevolando l’accesso al credito, anche mediante il ricorso agli strumenti già esistenti ma non ancora pienamente operativi».

La situazione più pesante riguarda tutto ciò che ha come riferimento il turismo e l’indotto ad esso collegato.

Da lunedì, poi, hanno chiuso in provincia anche alcune grandi aziende, come la Michelin e la Merlo e altre si apprestano a farlo.

La chiusura delle frontiere extraeuropee, decisa dalla Francia e da altri Paesi europei, con il sostanziale annullamento della libera circolazione che era assicurata dal trattato di Schengen, creerà indubbiamente problemi all’export ortofrutticolo, anche se nessuno al momento ha ben chiaro quali siano le conseguenze a medio e lungo termine.

ALLASIA SCRIVE A CIRIO

Il presidente regionale e provinciale di  Confagricoltura, Enrico Allasia,  di Cavallermaggiore, ha scritto una lettera al presidente della  Regione Alberto Cirio per segnalare le problematiche causate dalla diffusione del Coronavirus.

«Apprezziamo gli interventi che la Regione ha già adottato - afferma Allasia - ma chiediamo un ulteriore sostegno per alleviare le gravi difficoltà che stanno vivendo le imprese del territorio. Tra qualche settimana ci troveremo ad affrontare le operazioni colturali nei  frutteti, negli orti e nei vigneti, lavorazioni che, per ovvi motivi, non possono essere procrastinate e che richiedono un notevole apporto di manodopera che rischia di venire a mancare».

Confagricoltura chiede di individuare modalità di superamento della situazione tramite la concessione di deroghe specifiche, «pur nel pieno rispetto delle indicazioni sanitarie vigenti - spiegano i dirigenti - per far sì che si possano garantire le operazioni in campo». Se la situazione dovesse perdurare, la mancanza di manodopera stagionale avrà serie ricadute sulla raccolta della frutta.

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