Settanta operai già al lavoro per la Sgf Sarà un’eccellenza per il settore truck Zzzzz zzzzzz

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Inizia una nuova storia di lavoro, a Saluzzo. Quindici giorni fa i primi 30 operai dell’ex Mahle di via Grangia Vecchia a Saluzzo sono rientrati al lavoro nel rinnovato stabilimento, ora «Sgf Industries», del gruppo lombardo Imr, di proprietà della famiglia Galmarini. La prima commessa riguarda la produzione di tettucci in materia plastica per camion Iveco. Venerdì è stato un altro giorno importante, con l’ingresso in fabbrica di altri 40 operai che sanciscono, di fatto, la vera ripartenza dello stabilimento.

Ulteriori inserimenti sono previsti tra il mese di giugno e il mese di settembre, quando saranno attivate due nuove linee di produzione. Una sarà specializzata in lavori di verniciatura. Nei mesi scorsi i dipendenti ex Mahle hanno svolto un tirocinio di formazione nello stabilimento Imr di Mondovì per apprendere la diversa tipologia di lavoro con le nuove produzioni.

Passi avanti importanti verso l’obiettivo, fortemente voluto dai sindacati, di garantire la piena occupazione del sito di Saluzzo, con il reintegro di tutti i 133 dipendenti in organico, entro il 2022. L’accordo era stato sottoscritto con la nuova proprietà al termine della lunga vertenza che ha seguito la decisione di chiusura e vendita da parte del precedente proprietario, la multinazionale tedesca Mahle.

Venerdì, al taglio del nastro che ha simboleggiato la ripartenza, accanto al presidente di Imr, Silvano Galmarini, c’erano il sindaco di Saluzzo Mauro Calderoni e la deputata cuneese del Pd Chiara Gribaudo, che ha seguito da vicino la vertenza per la salvaguardia dello stabilimento di via Grangia Vecchia.

«Era il 2019 quando la proprietà tedesca del settore automotive - ricorda Gribaudo - comunicava la chiusura e il licenziamento di 450 persone. Ricordo ancora l'angoscia dei lavoratori per le loro famiglie, la preoccupazione dopo anni passati in azienda di vedere improvvisamente negate le opportunità e i progetti di vita. Quella sera di novembre sotto il ministero dello Sviluppo economico, le cose sembravano davvero mettersi male ma non volevamo perdere la speranza. Dopo mesi di trattative, finalmente la buona notizia l’estate scorsa: l’interessamento della nuova proprietà, i progetti e le cose che iniziano a rimettersi a posto. Ci sono voluti tempo e impegno, ma siamo arrivati fin qui, edè una buona cosa».

Imr sta completando la riconversione della fabbrica, che prima produceva pistoni per motori diesel, con l’installazione di una serie di linee per componenti di carrozzeria in materiali compositi (dalle plastiche alla fibra di carbonio), sempre per il settore automotive e potrebbe includere delle produzioni per il settore auto di alta gamma, con lavorazioni specifiche di materiali in fibra di carbonio. Il presidente Galmarini, presentando lo stabilimento ha sottolineato come il sito di Saluzzo, accanto al gemello di La Loggia, si avvia diventare strategico nel settore truck, cioè camion e mezzi d’opera.

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