Settegiorni Confessioni di Pasqua comunitarie o con il plexiglas al confessionale

Settegiorni Confessioni di Pasqua comunitarie o con il plexiglas al confessionale
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Con decreto vescovile del 12 febbraio, monsignor Cristiano Bodo torna ad aprire, di concerto con le disposizioni della Cei, alla possibilità della Confessione comunitaria. «Una possibilità - precisa Bodo - assolutamente delimitata al periodo quaresimale compreso tra il 21 febbraio e il 4 aprile».

Le parrocchie hanno ricevuto l’autorizzazione ad amministrare il Sacramento nella cosiddetta “terza forma”, che prevede il rito della Riconciliazione di più penitenti con la confessione e l’assoluzione generale. Si tratta di una formula che non veniva utilizzata da molti secoli nelle comunità cristiane, tornata d’attualità con il Covid.

Qualche parrocchia l’aveva già utilizzata a ridosso del Natale e ora viene riproposta in vista della Pasqua.

Il vescovo, tuttavia, fornisce alcune precise indicazioni ai parroci. «Si abbia cura - scrive ai sacerdoti - che i fedeli siano ben edotti, con adeguata e corretta catechesi sul carattere straordinario, in quanto la formula è da utilizzarsi solamente per gravi necessità. Inoltre - avverte Bodo - i fedeli devono essere avvisati che entro l’anno in corso devono poi confessarsi individualmente”. Il vescovo sottolinea ancora che «la decisione non vuole imporre l’esclusione della confessione individuale», ma esorta ogni parrocchia «a indicare con chiarezza giorni ed orari».

Infine, alcune raccomandazioni di ordine tecnico-pratico. «Si tengano le distanze, indossando sempre la mascherina. Se il rito viene svolto nei confessionali, questi - puntualizza Bodo nel decreto - abbiano nella grata la protezione plexiglas con i fori che permettano l’ascolto».

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