Sipre-Crissolo Si avvicina la sentenza
Fra una manciata di giorni Crissolo dovrebbe conoscere chi gestirà il proprio futuro turistico. All’inizio della prossima settimana, infatti, il Tribunale amministrativo regionale di Torino si pronuncerà sul ricorso della Sipre (la società della famiglia Genre che gestisce gli impianti della stazione sciistica) in merito alla decadenza della convenzione approvata un anno fa dal Consiglio comunale.
Una decadenza che si motiverebbe con l’occupazione indebita di terre del demanio civico (ex usi civici) da parte della Sipre, che si impegnava a chiudere la conciliazione per via stragiudiziale. Una conciliazione invece mai avvenuta.
La Sipre non ha mai fatto mistero di sentirsi vessata dall’amministrazione, di cui lamenta il silenzio di fronte a ogni tentativo di accordo. E si dice pronta a rivalersi sul Comune per dimostrare il danno subito (si parla di milioni di euro).
Il Comune lamenta invece il fatto che nessun bilancio, nonostante le reiterate richieste, sia mai stato presentato dalla Sipre. Un documento indispensabile, secondo qualche legale, per stabilire l’entità della cifra da pagare in sede di conciliazione.
Attraverso gli introiti della centralina idroelettrica, infatti, Gabriele Genre ha più volte ammesso di stipendiare il personale che lavora sugli impianti e sulle piste.
Dal Tribunale amministrativo però potrebbe giungere un clamoroso colpo di scena. I giudici sembrano orientati a pronunciare una sentenza che darebbe momentaneamente ragione alla Sipre, imputando al Comune un “vizio” di forma.
Una parte della vicenda, stando ad alcune fonti, avrebbe dovuto essere gestita dall’Unione dei Comuni del Monviso e non da Crissolo e pertanto ogni decisione sarebbe illegittima. Una sottigliezza a livello formale, ma anche un groviglio difficile da sbrogliare in termini legali.
Una sconfitta che potrebbe però solo essere momentanea.