«Sorrisi, emozioni, ricordi E’ il mio magico Carnevale»
Abbiamo chiesto a Elisabetta Pia Gedda, damigella della Castellana e già collaboratrice della Gazzetta, di raccontare il Carnevale visto dal suo osservatorio privilegiato. Ecco il suo racconto.
Rappresentare la propria città, il proprio paese, è per tutti un onore, me per prima. Indossare il vestito che simboleggia la tua comunità comporta giornate impegnative, ma anche tanti sorrisi, emozioni e ricordi che restano nel tempo.
Domenica tornando a casa una bambina ha sussurrato alla mamma: «Che bella quella signora». E poi, abbassando ulteriormente la voce, ha continuato: «Ma perché è vestita così?». Spontaneamente le ho dato due caramelle e ho risposto: «Perché è Carnevale», ma la bambina, ancora più confusa, ha guardato di nuovo la mamma.
In effetti, per chi veste i panni storici, il Carnevale inizia a gennaio e termina con gli ultimi appuntamenti estivi. Ma per i bambini è la vacanza da scuola, sono i giorni di sfilate e carri, è quel mattino in cui vengono le maschere a portar le caramelle in classe. Sono quei pomeriggi di febbraio in cui strade e piazze si colorano e si mangiano le bugie a merenda.
Asili, scuole e pensionati aspettano quei giorni ed è qui che Carnevale mi ricorda che per esser felici basta poco e che far del bene è semplice.
Domenica il momento più emozionante é sicuramente stato quello che dà il via al Carnevale Saluzzese, quei tre passi che accompagnano l’uscita della Signora di Saluzzo, quei minuti sul balcone che precedono l’inizio dei festeggiamenti. É un gesto simbolico, una cosa semplice ma é un momento atteso, condiviso e, anche per questo, significativo.
Graziella, la Castellana del Carnevale 2020, poco prima di salutare dal balcone la comunità che rappresenta e che attendeva la sua uscita, ha rivolto lo sguardo al marito e con estrema dolcezza ha confessato ai presenti la sua emozione con questa frase: «Mi sembra di sposarmi un’altra volta».
Sicuramente sono onorata mi sia stata di nuovo concessa quest’occasione, ma sono anche sinceramente felice di avere alla guida una donna come Graziella che, emozionata ma determinata, domenica ha detto il suo grazie e dato il via alla giornata concludendo il suo discorso con «Bon Carlevè».