Sos dei baby parking: dimenticati da tutti
Hanno chiuso per le vacanze di Carnevale, come tutte le scuole del Piemonte. Poi un tuffo nel vuoto: totalmente dimenticati dalle istituzioni, tagliati fuori da ogni misura di sostegno in seguito agli effetti del coronavirus.
Sono i 60 titolari dei baby-parking, le strutture private per l’infanzia del cuneese. Per far sentire la loro voce si sono dati un coordinamento che si è esteso a un centinaio di altre realtà di Torino e di tutta la regione. Anche loro, come le scuole pubbliche e parificate, hanno dovuto sospendere il servizio didattico per contrastare la diffusione del Covid-19 ma, a distanza di un mese dal "fermo", nessuno ha ancora chiarito come debbano comportarsi e se avranno rimborsi.
In prima fila in questa battaglia nella Granda è la titolare della Piazza dei Bimbi di Manta, Erika Veronese. Promotrice dell’Asilo nel bosco, ha in questi anni servito centinaia di famiglie proponendo una didattica en plein air rivoluzionaria e molto apprezzata. Spiega: «La chiusura dei nostri servizi crea disagi alle famiglie, ma rischia di mettere in crisi la sopravvivenza delle strutture e i posti di lavoro dei nostri dipendenti. Abbiamo canoni di locazione, mutui e utenze da pagare e, anche noi titolari, famiglie a cui provvedere».
Prosegue Erika: »Nessuno, purtroppo, sa quanto durerà questa emergenza e non è corretto che questo finisca per distruggere economicamente le nostre attività o nemmeno che il peso dei nostri costi finisca sulle famiglie costrette a pagare le rette, pur in assenza di servizio».
Con questo coordinamento si arriveranno a rappresentare più di 200 baby parking e micronidi, per un totale di oltre 3000 famiglie che giornalmente usufruivano dei loro servizi.
Tre i punti caldi. Il primo: i baby parking non possono usufruire della cassa integrazione in deroga per i dipendenti. Spiega Veronese: «Le misure di sostegno di cui si è parlato fino ad oggi sono prevalentemente rivolte ai fruitori dei servizi comunali e statali e ai loro educatori».
Secondo problema: l’esclusione dal bonus bebè. La protesta si leva più forte in Piemonte perché qui, rispetto ad altre regioni, le famiglie che usano i baby parking non hanno alcun diritto al bonus nido.
Terzo nodo, le famiglie ritirano i figli. Ancora Veronese: «Ci sono genitori che temono di perdere il lavoro e rinunciano all'asilo, alleggerendo le spese sul budget di famiglia».