Staffarda, riecco i pipistrelli Ma non devono farci paura
Con l’arrivo della primavera tornano i pipistrelli. A inizio aprile l’abbazia di Staffarda, come ogni anno da diversi decenni, torna a popolarsi di una folta colonia di Vespertili, ma non c’è alcuna correlazione tra la loro presenza e l’emergenza epidemiologica.
Precisa Mara Calvini, tecnico del Parco del Monviso: «Puntualmente in questo periodo arrivano a Staffarda 1.200 femmine di due specie di chirotteri: sono esemplari di Vespertilio maggiore e Vespertilio minore».
La presenza di questa importante colonia di pipistrelli, unitamente alla presenza di lembi di boschi planiziali posti a poca distanza, ha portato la Regione a iscrivere nel 2019 i “Boschi e colonie di chirotteri di Staffarda”, nel comune di Revello, tra i Siti di Importanza Comunitaria, affidandone la gestione e la conservazione al Parco del Monviso.
Il ruolo svolto dai pipistrelli per l’ecosistema è innegabile e la loro presenza è sinonimo di buona qualità ambientale.
In questo periodo, tuttavia, i pipistrelli sono stati oggetto di una nuova ribalta mediatica, ben meno lusinghiera: sono stati infatti indicati come possibile origine del coronavirus.
L’Istituto superiore per la Protezione e la ricerca ambientale di Roma ha redatto un testo volto alla corretta informazione del pubblico nel quale si legge, tra le altre cose, che «nessun coronavirus potenzialmente dannoso per l’uomo è stato isolato in Italia o in Europa. La prossimità di pipistrelli all’uomo non pone rischi di trasmissione del Covid-19. La presenza di pipistrelli, anche in prossimità di aree abitate, costituisce un elemento positivo e non deve causare preoccupazione».