Stagionali, quasi un milione di giornate lavorative perse

Stagionali, quasi un milione di giornate lavorative perse
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Il comparto frutticolo piemontese (ma l’80 per cento della produzione è in provincia di Cuneo) offre lavoro a circa 21 mila braccianti stagionali. In media ognuno di loro lavora 40 giorni l’anno.

Significa che quest’anno verranno perse un milione di giornate di lavoro.

La preoccupazione è che neppure questa volta si riesca ad intervenire in modo incisivo a supporto l’intera filiera. «Siamo di fronte ad un vero disastro - dicono il sindaco di Saluzzo Mauro Calderoni e l’assessore alle attività produttive Francesca Neberti -. La stagione frutticola parte tra molte incognite e fondamentali saranno le risposte che i governi regionale e centrale sapranno dare riguardo ai danni e alla mai risolta questione dei lavoratori stranieri sempre più necessari all’economia del territorio, ma anche quest’anno privi di un qualunque sistema di ospitalità regolamentato».

LE PREOCCUPAZIONI

PER L’INDOTTO
Si tratta solo della raccolta diretta, che è il primo passaggio della filiera.

Giancarlo Bodrero, direttore della Jollyfruit che ha sede nella frazione Falicetto di Verzuolo, aggiunge: «In questo periodo stiamo sottoscrivendo i contratti per la stagione 2021. Ma i segnali che arrivano dai 70 soci della cooperativa sono pessimi: non ci sarà raccolto. Questo significa che gran parte dei 50 tra dipendenti e lavoratori stagionali del magazzino non avranno lavoro. Così come non serviranno imballaggi e non ci saranno trasporti. Un disastro».

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