Stop alla produzione della cartiera
La puzza e le schiume più volte segnalate nel bedale che corre lungo la Burgo avevano ragione di preoccupare i cittadini di Verzuolo. Viste le strane colorazioni che periodicamente assumeva il rio e l'olezzo acre che ha per più giorni invaso il paese (sino a propagarsi in collina), il Comune ha affidato all'Agenzia regionale per protezione dell'ambiente le verifiche del caso. L'ente ha fornito le risultanze dei test effettuati nel rio Torto alla Provincia, istituzione preposta a controllare le problamtiche ambientali, ancorché circoscritte al territorio comunale. Risultato: sospensione dell'autorizzazione allo scarico nel Rio Torto delle acque del ciclo di lavorazione.
STOP FORZATO
Per questo l'azienda ha deciso di sospendere la produzione. La decisione è stata presa ufficialmente per ragioni tecniche. Dalla Burgo infatti confermano: «Nell'ambito della fase di start up e sviluppo della cartiera di Verzuolo, si è resa necessaria, dopo alcune settimane di attività, una fermata produttiva per interventi sull'impianto di trattamento. La fermata è stata quasi immediata per velocizzare i lavori e la messa a punto del macchinario».
In questi giorni saranno al lavoro manutentori e altri addetti al nuovo macchinario per le registrazioni. Altri, invece, resteranno a casa. Ma non si registrano preoccupazioni tra i sindacati.
RESIDUI DI CELLULOSA
I funzionari del settore Tutela del territorio dell'Amministrazione provinciale hanno ricevuto dall'Arpa di Cuneo un report in cui si indica il superamento di alcuni parametri. L'inquinamento registrato dall'Arpa riguarda sostanze organiche, in particolare residui di cellulosa. «Da metà gennaio - dice il direttore di Arpa Cuneo, Renzo Barberis - abbiamo ri cevuto segnalazioni di acque biancastre a valle della Burgo, proseguite nei giorni successivi. È emerso che sono state causate da un malfunzionamento del depuratore interno allo stabilimento. I tecnici hanno operato sì delle riparazioni, ma non risolutive».
La sospensione è stata comunicata alla direzione dello stabilimento il 5 febbraio. Settantadue le ore di tempo concesse per fermare gli scarichi idrici e dieci i giorni a disposizione per dare soluzione al problema ( da far partire da mercoledì scorso).
PER LE PERSONE
La nota dell'Arpa chiarisce che i superamenti registrati nel livello del rio Torto non hanno conseguenze per le persone, ma alterano l'equilibrio del microsistema del bedale. Quindi devono rientrare al più presto nei limiti di legge. «Se nei prossimi giorni gli scarichi nel corso cesseranno - spiegano i tecnici -, le sostanze organiche si degraderanno progressivamente, facendo rientrare l'allarme».
Ma come si spiegano i cattivi odori che arrivano dallo stabilimento? Rispondono gli esperti dell'Arpa: «Le disfunzioni alla depurazione causano la fermentazione non ottimale del materiale organico in acqua, che dà origine alla puzza che i verzuolesi hanno ben conosciuto negli ultimi giorni.
TUTELA DELL’AMBIENTE
A livello strettamente formale l'ente di riferimento per questa problematica è la Provincia. Ma il Comune ha seguito con attenzione la vicenda. E giovedì 13 l'assessore Mattia Quaglia, dopo aver riscontrato il perdurare del fenomeno, ha convocato su richiesta della minoranza consigliare la commissione comunale per valutare il problema.
L’ex sindaco Gianfranco Marengo: «Speriamo che l'assessore abbia informazioni più precise sui motivi che hanno causato i problemi di questi giorni. Senza fare allarmismi, chiederemo che al più presto la popolazione venga informata di ciò che sta avvenendo. In particolare vorremmo avere chiarimenti anche sulla procedura autorizzativa in corso per il recupero delle plastiche».
Il gruppo di opposizione considera imprescindibile la tutela dell'ambiente: «Nei giorni scorsi molti concittadini hanno lamentato una situazione che stava diventando insostenibile e che sicuramente nuoce all'immagine del paese, alle attività commerciali e al mercato immobiliare. Come amministratori dobbiamo in primis porre attenzione alla tutela della salute e della qualità della vita dei verzuolesi».