Sui tetti della chiesa simbolo del Marchesato Così si dà nuova vita al gioiello San Giovanni

Sui tetti della chiesa simbolo del Marchesato Così si dà nuova vita al gioiello San Giovanni
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Da qualche settimana San Giovanni si presenta “ingabbiato”. Facciata e navate laterali sul lato sud della chiesa sono avvolte dai ponteggi del cantiere per il rifacimento del tetto della storica chiesa dei marchesi.

Un intervento da 630 mila euro promosso e voluto dalla diocesi e dal vescovo monsignor Cristiano Bodo.

Da fine gennaio i residenti dell’alto centro storico non possono transitare in auto in via Tapparelli. L’ordinanza scadrà il 30 giugno, data della chiusura del cantiere (ma i lavori potrebbero anche terminare in anticipo, soprattutto considerata la clemenza del meteo, che sta permettendo un rapido avanzamento dell’opera.

I lavori erano iniziati nell’ottobre dello scorso anno, con il primo lotto di restauro del tetto.

La chiusura di via Tapprelli si è resa necessaria per il posizionamento di una gru a disposizione del cantiere.

Accessi limitati anche in piazza San Giovanni, dove è stato allestito il cuore del cantiere.

Sistemato il tetto, si interverrà anche sul campanile, con il consolidamento e il restauro conservativo. Quindi si passerà alla parte esterna della Cappella marchionale, nell’abside, con la pulizia e il recupero dei marmi.

L’operazione è stata resa possibile grazie al finanziamento della Cei (Conferenza episcopale italiana) che per San Giovanni ha stanziato 630 mila euro.

Il prossimo obiettivo sarà la continuazione dei lavori all’interno, partendo dalla cappella Marchionale.

Mentre il restauro delle parti pittoriche all’interno della chiesa dovrebbe essere avviato con un fondo di 200 mila euro di derivazione ministeriale (tramite la Soprintendenza), è in progettazione un terzo lotto di lavori che riguarderà l’impianto di riscaldamento e quello elettrico.

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