Sulla mensa pasquale continua la tradizione del cosciotto d’agnello

Sulla mensa pasquale continua la tradizione del cosciotto d’agnello
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Checché ne dicano gli amici vegan, l’agnello era e resta il piatto tipico della tradizione pasquale italiana. Il suo consumo in quest’occasione è riconducibile all’Antico Testamento della Bibbia dove al popolo ebraico viene prescritto di mangiare un agnello integro durante il giorno di Pasqua. Per gli ebrei la tradizione di mangiare l’agnello a Pasqua ricorda il sacrificio offerto al Dio d’Israele dal suo popolo prima di abbandonare l’Egitto. 

La sera prima dell’Esodo, infatti, Mosè ordino al suo popolo di sacrificare un agnello, di intingere le porte delle proprie abitazioni con il suo sangue e di arrostirlo e mangiarlo con pane azzimo. 

Questa tradizione è stata tramandata nella Pasqua cristiana quando, però, l’agnello diventa il simbolo del sacrificio di Gesù Cristo per la salvezza dell’umanità e non viceversa come nella tradizione ebraica.

Il pranzo di Pasqua è una vera passione italiana, non c'è regione che non festeggi anche a tavola, attraverso ricette tipiche legate alla ricorrenza. Preparare il menu per il pranzo offre diverse possibilità: si può scegliere di rimanere nelle tradizioni, a base di agnello (tenendo in considerazione l’alternativa del capretto), oppure di scegliere un menu innovativo.

Qualsiasi possa essere l'intenzione, il menù deve comprendere antipasto, primo piatto, secondo piatto con contorno, almeno un'altra portata tipica della festa, frutta, dolci e caffè, il tutto annaffiato da un buon vino.

Per pranzare in modo tradizionale, questi sono i suggerimenti per il menù: come antipasto il misto di affettati, salumi e formaggi tipici locali affiancati da uova sode. Come primo piatto, un classico è rappresentato dalle tagliatelle con il sugo del cosciotto di agnello cotto al forno con patate e piselli, pietanza servita come secondo. La carne di agnello richiede rigorosamente una buona bottiglia di vino rosso, va benissimo un Nebbiolo, dal profumo intenso e dal sapore asciutto ed armonico, secco e leggermente tannico.

Per arricchire il pasto, si può scegliere tra più opzioni: il pinzimonio di carciofi lessi o la torta pasqualina, in questo caso in abbinamento a un vino bianco strutturato, un Gavi o una Ribolla friulana.

Il menù alternativo, adatto a chi non non ama le carni ovine, può puntare su primi piatti quali agnolotti o lasagne, e poi un carrè di maiale al forno con patate. Un altro contorno gustoso è l'insalata di finocchi e ravanelli, condita con olio extra vergine d'oliva e succo di limone.

Come dessert, vanno forte le coppette di macedonia con fragole e panna, decorate con pezzi di cioccolata, insieme all’immancabile colomba, “nature” o farcita alle mandorle, o addirittura con gelato. Come accompagno il vino ideale è un calice di Moscato, o un Passito di buona etichetta. Da non escludere fresche bollicine, magari di Pelaverga.

Per gustare meglio i dolci, è bene lasciar trascorrere un po' di tempo dal momento della frutta. Un buon caffè chiude in bellezza il banchetto di Pasqua.

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