Torna di moda la farina
Il Covid-19 non ferma il Molino Fratelli Chiavazza. Nonostante la pandemia e la difficile congiuntura economica, il gruppo con sede a Casalgrasso, leader nella produzione di farine, ha messo a segno due importanti risultati: la fusione per incorporazione della ditta Al.Na srl di Pancalieri - che confeziona sfarinati di grano, altri cereali e lieviti e che produce torte, budini, alimenti dietetici, macrobiotici e gluten free -, e la fidelizzazione al 90 per cento della propria clientela. A seguito di questi risultati, chiuderà l’anno in corso con un fatturato superiore ai 50 milioni.
«L’emergenza e le misure di restrizione, con il lockdown e l’impiego diffuso del lavoro a distanza- spiegano dall’azienda -, costringono gli italiani a restare più tempo in casa rispolverando le abitudini del passato. L’effetto è stato una maggiore attenzione alla qualità della vita domestica e quindi dell’alimentazione. Bloccate le cene fuori e ridotti i pasti fuori casa perché non si va più in ufficio, c’è stato un ritorno alla cucina».
Prima il consumo di pane in Italia aveva subito un crollo del 40% con un utilizzo pari a 31 chili pro capite l'anno. La pandemia ha invertito questa tendenza e nei mesi del lockdown c’è stato un boom degli acquisti di farina dell’80% come rivelato da un'analisi condotta da Coldiretti. «In Italia - osservano dal Molino Chiavazza - si è ripreso a preparare pane, pasta e dolci fatti in casa, dando nuova linfa a una tradizione che riguarda almeno una famiglia su tre. La cucina torna a essere il centro della vita quotidiana e allo stesso tempo si riscoprono piatti tipici della tradizione gastronomica che hanno nella farina l’ingrediente principale».