Trent’anni di Corsa Rosa sulle strade del Saluzzese
Negli anni ‘70 e ‘80 i passaggi del Giro d’Italia in provincia di Cuneo si contano sulle dita di una mano.
Nel 1977 la Granda è appena sfiorata con una tappa che dalla Liguria arriva a San Giacomo di Roburent. Cinque anni dopo, nel 1982, la Vigevano-Cuneo vede “sfrecciare” i corridori sull’asfalto saluzzese. Apparizione fugace, tipica delle corse che vengono poi decise in volata (vincerà Saronni). Per gli appassionati di ciclismo, insomma, c’è ben poco da vedere.
Dagli anni ‘90, grazie all’impulso degli enti locali, la musica cambia. E la Granda diventa appuntamento fisso per la Corsa Rosa che, tra Langhe e valli alpine, oltre ai centri di pianura sedi di importanti aziende che nel corso degli anni diventeranno sponsor del Giro, trova il terreno ideale per disegnare tappe da leggenda.
Nel 1991 si corre la Savona-Monviso, straordinario spot per il Re di Pietra che, però, non si farà vedere, avvolto da una fitta nebbia. A Pian del Re si impone Lelli. Per i tifosi lungo le strade è spettacolo puro, un po’ meno per chi guarda la corsa in tv.
Si replica l’anno dopo, con la Vercelli-Monviso, anche in questo caso con poco aiuto da parte del meteo. Nel 1993 il Giro scopre la valle Varaita, con la Varazze-Chianale e inizia a gettare le basi per la scalata al colle dell’Agnello. Il giorno successivo la partenza è da Sampeyre.
Nel 1994 arriva finalmente il primo passaggio al colle dell’Agnello. Sembra l’inizio di una storia d’amore destinata ripetersi con frequenza, ma l’anno successivo la tappa diventa drammatica, con un paio di slavine in quota e la corsa costretta a fermarsi a Pontechianale.
Il 2000 è l’anno di Saluzzo, che riesce a ospitare la partenza di tappa di uno degli appuntamenti che gli appassionati più ricordano: la Saluzzo-Briancon, con l’ascesa al colle dell’Agnello. In città è festa grande, arriva la carovana del Giro che porta spettacoli e colora la sera precedente la partenza. In piazza Garibaldi viene allestito il villaggio del Giro e per tutta la mattinata la città è invasa da migliaia di appassionati.
Dopo qualche anno in cui a farla da padrone sono le valli cuneesi, nel 2003 si torna a Chianale, poi sarà ancora colle dell’Agnello nel 2007 e nel 2016.
L’anno scorso la Cuneo-Pinerolo con l’inedito transito a Montoso fa scoprire al Giro una nuova ascesa.
Anche il Tour de France, dopo aver visto lo straordinario amore dei cuneesi per il ciclismo, inizia a valicare il confine alpino per cercare nuovi tracciati nel cuneese, trovando appoggi e sponsor.
E transita due volte al colle dell’Agnello: nel 2008 con la Embrun-Prato Nevoso vinta da Simon Gerrans, e nel 2011, con la Pinerolo-Serre Chevalier, andata al lussemburghese Andy Schleck.