Trent’anni fa il distacco del ghiacciaio Coolidge

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La sera del 6 luglio 1989 gran parte del ghiacciaio sospeso di Coolidge, in pratica un cuneo di ghiaccio del volume di circa 200 mila metri cubi ,si scollava dal circo roccioso che lo accoglieva precipitando a valle.

Si generò una tumultuosa valanga di ghiaccio che si inabissò nel ripidissimo Canalone Coolidge sino ad impattare sul sottostante ghiacciaio Inferiore, per poi espandersi sul fondovalle nell'area circostante il lago Chiaretto, luogo di alta frequentazione turistica, lungo il sentiero dal Pian del Re verso il rifugio Quintino Sella.

Solo fortunate circostanze evitarono conseguenze alle persone. Se il distacco fosse avvenuto nelle ore diurne avrebbe travolto gli escursionisti lungo il trafficato sentiero che conduce al Sella.

Il materiale terminato nel Chiaretto ridusse l’estensione del lago alla metà.

A distanza di trent’anni è ormai riconosciuto come quell’evento possa essere definito come una delle prime significative conseguenze del cambiamento climatico e del riscaldamento globale.

Oggi le tracce della frana del 1989 sono difficilmente visibili ad un occhio poco attento. Da allora però gli studiosi di montagna e clima hanno continuato a monitorare l’area. Il ghiacciaio di fatto è stato alimentato solamente da accumuli nevosi e non ha più recuperato il suo volume iniziale.

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