Un bosco nella chiesa e la Cina in Castiglia

Un bosco nella chiesa e la Cina in Castiglia
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La Rivoluzione, tema attorno a cui ruota la nuova edizione di Start, viene declinata prendendo a prestito una delle più importanti opere di Joseph Beuys “La rivoluzione siamo noi”, ispiratrice anche del 42° Premio Matteo Olivero. Il vincitore di quest’anno è l’artista tedesco Veit Laurent Kurz con l’opera “The Campi Flegrei Conferenca”, realizzata ad hoc per la Sala “de Foix” di Casa Cavassa (sarà esposto dal 3 ottobre al 1° novembre): un vulcano artificiale abitato dai Dilldapp, creature ideate dall’artista stesso che, cibandosi di pietre e vegetazione vulcanica, hanno resistito nel tempo e sono sopravvissute a vecchie e nuove eruzioni.

Anche Piero Gilardi, protagonista della mostra monografica di Giuseppe Biasutti all’ex Caserma Musso (3 ottobre-1 novembre) “Teoria, azione, ricerca”, ha costruito le sue opere sulla dialettica Natura/Cultura per una rivoluzione radicale del modo di essere e di vivere dell’uomo.

Ma la rivoluzione è anche quella della propaganda cinese dell’epoca maoista raccontata in “Cina. Rivoluzione, Evoluzione”, una selezione di poster esposti dall’Istituto Garuzzo per le Arti Visive e appartenenti alla Hafnia Foundation di Xiamen. La mostra in Castiglia (19 settembre-1 novembre) si compone di manifesti e dipinti originali utilizzati come modello per fogli stampati tra il 1949 e il 1983, corrispondente al periodo di presidenza di Mao Tse Tung e alla sua rivoluzione culturale. Durante il forum di letteratura e arte di Yan'an realizzato nel maggio del 1942, il Partito Comunista Cinese guidato da Mao Tse Tung, tracciò le linee guida della "cultura rivoluzionaria" del partito. I discorsi di Mao, durante questo evento, delinearono il modello dell'arte che si sarebbe prodotta fino a dopo la Rivoluzione Culturale, negli anni '80.

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