Un caso di variante inglese fa scattare l’allarme Covid, Cavour in zona rossa Cosa si può e non si può fare

Un caso di variante inglese fa scattare l’allarme Covid, Cavour in zona rossa Cosa si può e non si può fare
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La notizia è stata comunicata al sindaco, come un fulmine a ciel sereno, venerdì pomeriggio. Da qualche giorno i contagi da Covid a Cavour, erano in crescita, da 16 a 48 nell’ultima settimana, in linea con l’andamento regionale, ma nulla che potesse far presagire una svolta così negativa.

A far precipitare la situazione è stato il riscontro della variante inglese del Covid su un cittadino cavourese, deceduto la scorsa settimana.

L’Asl ha immediatamente comunicato la notizia all’unità di crisi regionale e, sabato pomeriggio, è scattata la “zona rossa”. Resterà in vigore almeno fino al 5 marzo.

Cavour va ad aggiungersi all’area della val Vigezzo, nel Verbano Cusio Ossola, dove i comuni di Craveggia, Villette, Toceno, Malesco, Santa Maria Maggiore e Druogno, sono entrati in zona rossa come il comune di Re, in isolamento già da sabato scorso.

«E’ vietato ogni spostamento, anche all’interno del comune - spiega il sindaco Sergio Paschetta - salvo che per necessità di lavoro o salute o per la spesa. L’invito è comunque a limitare il più possibile le uscite e di muoversi singolarmente per le commissioni. I bar e i ristoranti resteranno chiusi ma è consentita l’attività di asporto, fino alle 22. Se ognuno di noi farà la propria parte riusciremo a superare anche questo momento».

Chiuse anche le scuole di ogni ordine e grado, mentre tutti gli studenti residenti nel comune di Cavour che frequentano gli istituti in un’altra località (decine di loro nei licei e negli istituti tecnici di Saluzzo) hanno attivato la didattica a distanza. A casa restano anche gli allievi degli asili e delle primarie che, risiedendo nelle frazioni di Cavour, frequentano gli istituti dei centri vicini.

Cavour, però, non è una paese “blindato”. Non ci sono blocchi stradali ai confini e, ad esempio, si può transitare in auto se uno deve raggiungere Pinerolo da Saluzzo, o se da Bagnolo deve andare a Villafranca. Ma i controlli sono continui, ventiquattro ore su ventiquattro, per garantire il rispetto dell’ordinanza. Restano aperti i negozi di prima necessità, come alimentari e supermercati, ma anche fiorai, barbieri e centri estetici. Si può lasciare Cavour per recarsi al lavoro, anche se è suggerita la massima cautela.

Graziana Priotto, fioraia e presidente dell’associazione commercianti, osserva sconsolata una deserta via Giolitti: «Non ci voleva - dice amareggiata -. E’ un altro duro colpo per il commercio e per il paese, che è conosciuto per la sua vitalità e i tanti eventi nel corso dell’anno. Quest’epidemia rischia di azzerare tutto».

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