Un computer per le campane del duomo
Più precise e più “squillanti”. Vita nuova per le campane della cattedrale di Saluzzo. Dopo alcune settimane di lavoro, giovedì scorso sono state presentate e benedette, nel corso del Corpus Domini.
Il vero segreto delle campane sta ora sessanta metri più in basso, accanto alla sacrestia, dove un computer installato dalla ditta Trebino di Genova (la stessa che ha lavorato alle campane di San Pietro in Vaticano) controlla e gestisce il loro funzionamento.
«Il campanile necessitava di un intervento radicale - spiega don Roberto Salomone, parroco del duomo - i tre quadranti dell’orologio avevano continuamente problemi. Uno addirittura era stato bloccato da un punzone. Abbiamo proceduto alla revisione di tutti i motori degli orologi, sincronizzandoli ad un unico meccanismo centralizzato. L’altro grosso intervento ha riguardato le campane».
Sono quattro quelle del duomo, dal “campanone” alla “baudetta”, più una quinta, la più piccola, posizionata nella parte più alta del campanile, che viene ancora azionata manualmente.
«L’intervento di restauro - continua don Roberto - ha riguardato tutti i motori che azionano il movimento delle campane. In pochi se ne sono accorti, ma sono stati revisionati anche i battacchi. Sono stati smontati e calati a terra, sistemati e rimontati. Ora il suono è tonato ad essere uniforme e squillante grazie a questa operazione».
Il computer installato dalla Trebino è un vero “cervellone” che aziona ogni singolo movimento delle campane. Oltre a battere le ore e le mezzore (solo una volta, senza ribattute), suona l’Ave Maria ogni mattina alle 7 e, la sera, all’ora del tramonto (in questo periodo alle 21).
Ha inoltre una serie di impostazioni per azionare la corretta sequenza delle campane in occasione di messe, battesimi, matrimoni, funzioni religiose particolari come quelle natalizie.
Altro aspetto importante, è che le ore non vengono più battute in orario notturno, per non disturbare il sonno dei cittadini.
Alcuni dei vecchi congegni meccanici disinstallati dalla torre campanaria saranno conservati nel museo diocesano.