Un “corvo” contesta le tariffe del cimitero

Nei giorni delle periodiche estumulazioni (il cimitero rimane chiuso fino al 19 marzo, con accesso consentito solo ai parenti dei defunti interessanti dall’operazione) esplode una polemica, alimentata dal chiacchiericcio dei social, sui costi dei servizi cimiteriali.

Un “corvo” ha affisso fogli di protesta nei pressi del campo santo, denunciando il tariffario, a suo dire troppo esoso, delle operazioni che hanno riguardato i suoi cari estinti.

L’anonimo cittadino incoraggia i costigliolesi a protestare, in quanto il servizio in altri Comuni sarebbe gratis. Qualche solerte fotografo ha rilanciato la denuncia sui social, dando eco alla contestazione, divenuta virale.

Dai numerosi racconti e prese di posizione sull’argomento emerge che ci sono effettivamente costi differenti a seconda del paese di residenza ma che ovunque i servizi cimiteriali hanno un costo, che gli internauti concordano sia giusto essere carico dei famigliari.

È sul quantum però il dibattito. Qualcuno avanza la proposta di differenziare le tariffe in funzione dei redditi del parente più prossimo, sulle cui spalle gravano spese spesso impreviste (come, nel caso specifico, la soglia dei 50 anni dall’inumazione), che in un periodo di crisi come questo possono risultare pesanti.

Una soluzione di buon senso ma non così facilmente applicabile: nel caso specifico l’amministrazione comunale dovrebbe accedere a tabelle di calcolo dei redditi aggiornate (ad esempio l’Isee) di tutti gli interessati.

Al momento la tariffa per la concessione in scadenza a Costigliole ha un costo di 650 euro per quindici anni e 1300 euro per trenta. In caso di non rinnovo, le soluzioni sono tre: inumazione in campo Comune per almeno 5 anni (250 euro), estumulazione per cremazione, da gestire privatamente con possibilità di tenere in seguito le ceneri in un ossario comunale (250 euro), estumulazione per inserimento in tomba di famiglia, con apertura e chiusura a carico degli interessati (250 euro).