Una volta, c’erano le spose a primavera...

Una volta, c’erano le spose a primavera...
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Fino a un paio di anni fa la primavera era la stagione delle spose. Ora il settore del wedding, l’organizzazione dei matrimoni, è allo stremo.

«E' un anno che andiamo avanti di rimandi - confida la titolare dell'atelier di abiti da sposa, Donatella Gallo -. Abbiamo dovuto anticipare i soldi di tutti i cento abiti già pronti per la cerimonia. Sono rimasti quasi tutti appesi in negozio, in attesa di giorni migliori: e chi ha voglia di sposarsi di questi tempi?. La perdita subita è del 95 per cento. La cosa che più preoccupa però - confida Gallo - è l'incertezza. Il non sapere quando torneremo alla normalità».

Sulla stessa lunghezza d'onda si posiziona Giuseppe Roata, fioraio saluzzese. «L'anno scorso - racconta il titolare- abbiamo programmato e portato a termine 15 matrimoni in tutto l'anno. Quest'anno ne ho uno in prenotazione. I pochi matrimoni celebrati, visto l'andamento della situazione si sono svolti con il rito civile, pertanto senza fiori, e questa è una cosa che va ad incidere negativamente sul bilancio di un’azienda come la nostra».

Anche la location saluzzese della "Gallina Bianca", meta di molti matrimoni per la sua bellezza, deve purtroppo confermare una grossa perdita. «Nel 2020 da quattordici matrimoni che avevamo in prenotazione - dice il titolare Enrico Lovera - ne abbiamo fatti solamente due. La gente non sa come comportarsi e noi di conseguenza. Siamo pronti a rispettare tutte le normative vigenti, ma abbiamo bisogno di una linea guida chiara, precisa e soprattutto certa».

Sono molti i lavoratori coinvolti nel settore del wedding, come i fotografi, parte integrante della cerimonia. «Sono preoccupato - ammette Beppe Lo Faso, fotografo professionista con negozio in centro a Saluzzo - perché non è solo ferma la mia attività, ma tutta la catena degli eventi. Se non lavorano i ristoranti, non lavoriamo nemmeno noi fotografi, e ormai è una situazione che va avanti da un anno. Vorrei rimettere le mani sulla mia macchina fotografica, ma se penso che il contesto potrebbe portare a riempire nuovamente gli ospedali preferisco mettere in primo piano la salute».

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