Vaccini, nessuna paura
Continua a pieno regime la campagna vaccinale revellese. Nella giornata di martedì è iniziata la distribuzione delle dosi alla fascia dei residenti in bassa valle compresi tra i 60 e i 69 anni, che risultavano pre-iscritti dal database regionale (portale ilpiemontetivaccina.it).
Cinque dottori di base sui 6 operanti sul territorio hanno aderito alla richiesta dell’Asl di prendere parte alle vaccinazioni, effettuando le somministrazioni ai propri mutuati.
Abbiamo incontrato la dottoressa Laura Deangelis, referente per i medici di famiglia della Valle Po.
Dottoressa, come procede la campagna vaccinale in bassa valle?
«A ritmo serrato, finora non abbiamo avuto alcun intoppo. L’obiettivo è continuare così e se possibile ancora velocizzare. Abbiamo le potenzialità per farlo».
Ci sono stati casi di aperta opposizione al vaccino da parte dei cittadini?
«Non è stato un fenomeno degno di nota, in zona si registra una partecipazione sopra la media, segno che l’equivoco sulla pericolosità del vaccino Astrazeneca è stato superato. Anche quei pazienti che inizialmente avevano mostrato qualche perplessità, notando l'assenza di problemi nei loro coscritti vaccinati, hanno cambiato idea e hanno optato per l'adesione».
Qual è la domanda posta con più insistenza da parte dei pazienti?
«Chiedono tutti lumi sugli effetti collaterali, ma è comprensibile. Chiaramente trovano da parte nostra la massima rassicurazione».
Il problema resta l’approvvigionamento…
«Sì, l’arrivo nelle dosi non è uniforme né calcolabile quindi è difficile fare programmazione. Se ci fornissero più dosi noi avremmo la potenzialità di somministrarle: possiamo incrementare le inoculazioni del 200%. È un peccato, in un momento del genere, non poter sfruttare al massimo il rodato meccanismo che abbiamo costruito».