Vassallo, campione della Cuneo-Nizza

Vassallo, campione della Cuneo-Nizza
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Nel tragico contesto della tempesta Alex che ai primi d’ottobre ha devastato il versante francese delle Alpi Marittime a noi prossimo, si è inserita la visita del presidente Emmanuel Macron in alcune delle località più disastrate (valli Roya, Vesubie e Tinée) definite da alcuni “ai margini dell’impero”, in quanto poste sui confini, scarsamente abitate e - aggiungo io - considerate almeno fino ad ora “poco redditizie” politicamente.

Così ha esordito Macron: «La nation n’abandonne aucun de ses territoires, aucun de ses enfants. Je veux dire à nouveau aux habitants touchès par les intempéries: nous serons là pour vous. J’en ai pris l’engagement devant vous. Je reviendrai vous voir dans un an…». «Assumo un impegno, tornerò qui a vedere»... Queste toccanti parole sono state accompagnate da un decreto di stanziamento di ben 100 milioni di euro più altri 50 provenienti da fondi governativi, per gestire la prima emergenza, mentre il totale delle opere da realizzare, a parere di alcuni tecnici, supera il miliardo e richiederà tempi lunghi vista la complessità degli interventi.

Che dire? «Chapeau» al presidente, che alle parole ha fatto seguire a tambur battente i fatti. Tra i vari incontri avuti da Macron sui luoghi del disastro, va segnalato quello con il sindaco di Tenda, uno dei Comuni più colpiti, Jean Pierre Vassallo (nella foto il primo a destra). Vassallo si è distinto per la sua presenza giorno e notte, a fianco delle esigue forse forze di volontari impegnati nei primi soccorsi.

Il medesimo sindaco di Tenda si batte da anni con serietà per il miglioramento dei collegamenti con Piemonte-Liguria, ora del tutto interrotti, salvo il collegamento ferroviario con Limone: dopo il passaggio di “Alex”, un primo treno ha potuto raggiungere Tenda, accolto con entusiasmo dalla popolazione. Questa è la dimostrazione lampante della grande utilità di questa linea, trascurata per anni ed ai limiti della chiusura, per mancanza di investimenti, in quanto giudicata dalle ferrovie francesi un “ramo secco”, di cui l’Italia risulta finanziare la manutenzione (in territorio francese) a causa di anacronistici “danni di guerra”, seguiti dalla convenzione capestro del 1970, mai abrogata. Argomenti che Vassallo ha illustrato al presidente che ne ha preso opportuna nota.

Antonio Lanteri Lianò

Nòvas d’Occitània

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