Venasca, riparte l’iter dei bonus alimentari per famiglie bisognose: le regole da seguire

Venasca, riparte l’iter dei bonus alimentari per famiglie bisognose: le regole da seguire
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È aperto l’iter per l’assegnazione, a Venasca, di buoni spesa per generi alimentari e beni di prima necessità, utilizzabili negli esercizi commerciali del paese.

Si tratta dei buoni che lo Stato ha concesso tra le tante misure adottate per l’emergenza Coronavirus, destinati ai nuclei familiari più esposti agli effetti economici derivanti dall’emergenza pandemica e alle famiglie bisognose. L’obiettivo è soddisfare le necessità più urgenti ed essenziali, con priorità alle persone o ai nuclei famigliari che non godono di sostegno pubblico

Ciò significa che solo le famiglie che non dispongono – anche temporaneamente - di altri mezzi di sussistenza economica per far fronte al fabbisogno alimentare, tenuto comunque conto della situazione di ciascuno, potranno accedere ai buoni spesa.

L’ordinanza statale ha infatti stanziato questi fondi per “esigenze di emergenza alimentare”.

L’amministrazione comunale del sindaco Silvano Dovetta, così come altri Comuni della zona, si avvale della disponibilità del Consorzio socio-assistenziale Monviso Solidale, chiamato ad una valutazione delle domande. La raccolta delle istanze, invece, così come la consegna dei buoni a chi ne ha diritto, viene gestita dagli uffici comunali.

Il procedimento si articola in quattro fasi.

Prima fase: i cittadini che intendono fare richiesta devono compilare un’apposita autocertificazione per accedere alla misura di sostegno, reperibile sul sito del Comune, diffusa attraverso i canali informativi telematici dell’ente, e anche reperibile in forma cartacea nell’atrio del Comune.

Seconda fase: il Comune, insieme al Consorzio Monviso Solidale, provvede alla valutazione delle istanze. Terza fase: il Comune, terminate le valutazioni, avviserà i soli beneficiari dei buoni spesa, fornendo ragguagli sulle modalità di ritiro dei buoni.

Quarta fase: i buoni spesa saranno utilizzabili presso i negozi del paese. Gli esercizi che aderiscono all’iniziativa verranno riportati in un apposito elenco - in costante aggiornamento - reperibile sul sito internet comunale.

I buoni non potranno essere ceduti, né donati, e non saranno convertibili in denaro. Avranno scadenza corrispondente al termine del periodo emergenziale e comunque fino ad esaurimento fondi. Il negoziante emetterà, mensilmente, la nota di addebito e riconsegnerà al Comune i buoni utilizzati.

Il Comune controllerà, anche a campione, la veridicità delle dichiarazioni. Secondo la legge, infatti, chi rilascia dichiarazioni mendaci è punito e decade da eventuali futuri benefici.

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