Verzuolo, 6 aziende per il nuovo Itis

Verzuolo, 6 aziende per il nuovo Itis
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Sei aziende hanno partecipato al bando per l’affidamento del più importante cantiere scolastico in provincia di Cuneo, quello dell’Itis Rivoira di Verzuolo, previsto sulla collina al confine con Manta, di fronte all’edificio che ospita l’Istituto agrario Umberto I.

Un’opera da 6,8 milioni di euro, che dovrebbe permettere alle classi dell’istituto tecnico di ritornare sotto uno stesso tetto (per ora sono sparpagliate tra Media di Verzuolo e Denina di Saluzzo) e contribuire a creare una sorta di campus delle scuole professionali con servizi comuni con l’Agraria: palestra, mensa, spazi comuni e verde.

IL NOME DELL’AZIENDA AGGIUDICATARIA

Il vertice organizzato venerdì in Provincia ha permesso di definire i tempi dell’operazione: tra un mese e mezzo si conoscerà il nome dell’impresa che ha vinto la gara. Non appena i lavori saranno affidati, si apriranno tutte le valutazioni legate alle problematiche della viabilità, su cui ancora la scorsa settimana il circolo di Legambiente di Barge aveva acceso i riflettori.

IL NODO VIABILITA’

Replica il sindaco Giancarlo Panero: «Avremo cura di collocare l’area di carico e scarico degli alunni dai mezzi pubblici in modo tale che questa non vada a interferire sulla viabilità della Strada dei Laghi di Avigliana. Si dovrà sistemare l’innesto della via di accesso all’Agrario con la strada provinciale: individueremo insieme ai tecnici elementi idonei per regolare il traffico».

UNICO SITO POSSIBILE

Sempre in replica alla netta presa di posizione degli ambientalisti, i funzionari di Provincia e Comune hanno confermato l’idoneità del luogo individuato per la costruzione del nuovo Itis. Il sindaco Panero: «In termini di sicurezza e a livello paesaggistico abbiamo il “semaforo verde”. I tecnici hanno anche confermato l’impraticabilità dell’opzione di un recupero della vecchia sede di via Don Orione».

UNA TREGUA TRA LE SCUOLE

Nel corso dell’incontro di venerdì il dirigente del Denina-Pellico-Rivoira Flavio Girodengo si è impegnato a promuovere una riunione insieme al collega dirigente dell’Istituto agrario, «per riflettere e individuare proposte, azioni, iniziative per la creazione del campus». Anche questo tentativo di confronto ha un valore di “distensione” tra gli istituti scolastici, dopo che un comitato spontaneo di genitori e insegnanti (battezzato “Itis-Agraria: parliamone”) di entrambe le scuole aveva sollevato diverse critiche, riproposte da Legambiente, sul progetto della nuova Itis.

IL MOSAICO DELLE CLASSI

Nel frattempo, tutte le parti stanno lavorando alla soluzione del problema delle classi provvisorie, dislocate sia a Verzuolo sia a Saluzzo: «Vogliamo dare una risposta a studenti e famiglie entro l’inizio del prossimo hanno scolastico» precisa il primo cittadino.

LE CRITICHE DI LEGAMBIENTE

Legambiente - come anticipato - pochi giorni prima del summit in Provincia aveva incontrato il consigliere Flavio Manavella e sostenuto le preoccupazioni in particolare riguardo alla situazione idrogeologica del sito di costruzione. «In presenza di soluzioni alternative alla costruzione in collina sarebbe stato di certo preferibile scegliere un sito in pianura, se non altro per un minimo principio di precauzione: l'ospedale di Verduno insegna!» dicono, facendo riferimento al terreno presso gli impianti sportivi o l'ipotesi di adeguamento della scuola Media.

Quanto ai servizi di accesso al nuovo campus, ferme restando le preoccupazioni per la viabilità, gli ambientalisti li ritengono «inadeguati e insufficienti, anche qualora, come previsto, diminuisca leggermente il numero degli studenti iscritti ai due istituti».

Anche la movimentazione di autoveicoli e autobus per il trasporto allievi e docenti, già attualmente critica, temiamo diventi ingestibile».

Infine il problema della già avviata desertificazione commerciale di Verzuolo, che spostando la sua scuola più importante in posizione defilata, avrà influssi negativi sulle attività commerciali e sul rilancio delle risorse culturali del paese: biblioteca, sala-teatro da completare, luoghi di aggregazione.

La conclusione di Legambiente: «Richiamiamo la Provincia alla responsabilità: per l'Itis si sono assunte scelte non condivise, che condizionano il futuro di generazioni di studenti e docenti, con la possibilità di un ulteriore aggravio di costi a fronte di soluzioni non adeguate».

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