Viveva in via Bodoni la donna uccisa a colpi di pistola a Cuneo Zzzzz zzzzzz

Viveva in via Bodoni la donna uccisa a colpi di pistola a Cuneo Zzzzz zzzzzz
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Mihaela Apostolides, la donna di 44 anni uccisa a Cuneo nel parcheggio del centro commerciale Auchan venerdì scorso, viveva a Saluzzo, nella zona di via Bodoni. Ma era alla ricerca di un appartamento a Cuneo, dove già viveva da qualche tempo.

Voleva trasferirsi assieme alla figlia. La sua vita invece si è fermata nell’assolato parcheggio del supermercato, stroncata dalla follia omicida di Francesco Borgheresi, 41 anni, militare toscano. L’uomo, che temeva di perderla, ha esploso quattro colpi di pistola su Mihaela a bordo della Fiat Panda con cui la coppia aveva raggiunto l’area commerciale alle porte di Cuneo.

La donna, cameriera e barista in un locale notturno della città, era originaria di Bucarest, capitale della Romania. Prima di trasferirsi a Saluzzo, nel 2003, si era separata dal marito, residente sull'isola di Cipro e dal quale aveva ereditato il cognome, Apostolides. Con lui aveva avuto una figlia, rimasta a Cipro, prima con il padre poi, dopo la sua morte, con i nonni.

Ma recentemente, diventata maggiorenne, la figlia aveva espresso la volontà di trasferirsi in Italia, per studiare a Torino.

Così la madre Mihaela era alla ricerca di un alloggio per entrambe, a Cuneo, dove si appoggiava a una sorella.

Anche venerdì scorso aveva visionato alcuni alloggi, in compagnia di Francesco Borgheresi, un amico con cui aveva avuto una relazione.

Lui l’aveva raggiunta la sera prima da Firenze e avevano dormito in un locale sopra il night club Fantasy, dove Mihaela lavorava saltuariamente.

La donna però non voleva una relazione stabile, e proprio la gelosia è stata la causa scatenante dell’omicidio.

Quando viveva a Saluzzo, Mihaela lavorava al Piper di Villanovetta, ma faceva anche la cameriera e talvolta la badante nel Saluzzese. Aveva conosciuto Francesco Borgheresi, dipendente dell’Istituto cartografico militare di Firenze, ai tempi del Piper.

Lui lavorava a Pinerolo, dove si era trasferito temporaneamente. Borgheresi si era invaghito della donna, voleva continuare la relazione, le aveva chiesto anche di seguirlo a Firenze.

Venerdì, probabilmente in seguito all’ultimo rifiuto di Mihaela, e a una discussione all’uscita del centro commerciale, Borgheresi ha perso la testa, ha estratto la pistola, una calibro 7.65 di fabbricazione spagnola acquistata regolarmente a Firenze, e l’ha colpita al petto e alla mano, ferendola mortalmente.

Poi ha telefonato alle forze dell’ordine e si è costituito. «Ho ucciso una donna - ha detto -, venite a prendermi, sono armato ma non opporrò resistenza».

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