Volano stracci tra sindaci. poi la pace (provvisoria) Sipre-Crissolo: la querelle terremota anche l’Unione

Volano stracci tra sindaci. poi la pace (provvisoria) Sipre-Crissolo: la querelle terremota anche l’Unione
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Mai, in questi ultimi anni, l’Unione Montana dei Comuni del Monviso era stata così vicina a una crisi diplomatica. Alla base delle ultime fibrillazioni pare ci sia uno sgarbo istituzionale subito dal sindaco di Crissolo Fabrizio Re (e vicepresidente dell’Unione), ancor più grave considerando che nel paese dell’alta valle si è alla vigilia della prossima tornata elettorale.

Pare che il primo cittadino abbia anche minacciato un clamoroso abbandono. Evenienza scongiurata, per ora, a fatica, dal presidente Emidio Meirone.

Che cosa è realmente successo?

LO SGARBO

Gabriele Genre, responsabile della Sipre che gestisce gli impianti sciistici (e non solo) a Crissolo, aveva chiesto udienza al presidente dell’Unione Meirone, al suo assessore al Turismo Emanuele Vaudano, oltre che - ma questo ha poco a che vedere con l’Unione - ai sindaci di Revello e Saluzzo.

Non può non colpire l’assenza tra gli interlocutori di Genre proprio del sindaco di Crissolo, l’unico (a onor del vero) ad essere pienamente competente sulle questioni in oggetto. Tema degli incontri, perlomeno ufficialmente, la situazione degli impianti di risalita.

LA CENTRALINA

Nei fatti la Sipre è alle prese con l’annoso problema della centralina, per la quale da tempo è stato imposto di dimezzare la produzione di energia.

Pende inoltre un’ordinanza di demolizione della captazione “non conforme e quindi abusiva” che approvvigiona d’acqua la centralina stessa e che potrebbe obbligare ad uno stop forzato, per un mancato incasso stimato in 150 mila euro annui.

LA POLEMICA

L’aver concesso udienza a Genre ha comprensibilmente fatto sentire Re scavalcato, quasi toccasse all’Unione trovare una soluzione al problema e non al Comune di Crissolo. Dopo che sono volati un po’ di stracci, la situazione si è ricomposta: Meirone, Vaudano e Re si sono incontrati nel municipio di Crissolo, lontano da occhi e orecchie indiscrete. L’occasione è stata colta dal sindaco di Crissolo per mettere al corrente i colleghi dell’esatta portata del “problema Sipre”, rimarcando come tutto quanto da lui detto trovasse riscontro nelle carte ufficiali.

LA POSIZIONE DEL COMUNE

«Prima di affrontare il discorso degli impianti - sembra essere il pensiero del Comune di Crissolo - la Sipre regolarizzi il pagamento degli usi civici su quella centralina dalla quale, nei vent’anni di suo funzionamento, ha ricavato qualcosa come 6 milioni di euro lordi».

Una questione intricata e per la quale il Tribunale amministrativo di Torino ha emesso sentenze contrastanti, e che potrebbe avere effetti sulla “diplomazia” dell’Unione, dato che Crissolo, se si sentisse ancora una volta messo all’angolo, si dice pronto a uscire di scena.

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