Xxxxxx «A noi due, gran bollito»
«A nous deux, maintenant!», dice Eugène de Rastignac con riferimento a Parigi, nella pagina finale del “Papa Goriot” di Balzac. Egualmente, il buongustaio del Marchesato, da mercoledì può lanciare il suo proclama, «A noi due, adesso!», guardando il piatto del gran bollito ai Quat Taulin.
Il cimento culinario dell’autunno, insomma, ricomincia. Mentre la Gazzetta giunge alle edicole e nelle buche degli abbonati, nella trattoria di via Piave in poderose marmitte si sta ultimando la cottura di scaramella, brut e bun, muscolo e compagnia fumante per la delizia dei commensali del mezzodì.
Testina, coda e lingua, con l’accompagno di gallina, coroneranno un pranzo da re, servito come sempre dal carrello del patron Danilo Giordanino.
«Ci siamo anche quest’anno - racconta il nostro Barbon - e per tirare su il morale in questi tempi difficili abbiamo deciso di replicare il gran bollito la sera a cena. I clienti da tempo mi stuzzicavano... ma quando arriva? Ecco, ora arriviamo, per dare il via a una stagione che ci auguriamo lunga e propizia per tutti, nonostante le fatiche del momento».
Una golosità tira l’altra. A breve, si spargerà in sala l’afrore del tartufo. «Il mio trifulau - confida Giordanino - mi ha detto che è pronto alla raccolta. Aspettamo con fiducia».
Intanto, in alto i calici: si renda onore al sempiterno Gran Bollito.