Alba citta dell'arte contemporanea

Alba, quando una città è vincente

Sarà capitale dell’arte contemporanea 2027

Alba, quando una città è vincente

Alba è la nuova Capitale Italiana dell’Arte Contemporanea 2027. L’annuncio è stato dato venerdì scorso dal ministro della Cultura Alessandro Giuli nel corso della cerimonia ufficiale nella Sala Spadolini del ministero, alla presenza della giuria di valutazione e dei rappresentanti delle quattro città finaliste: Alba, Foligno-Spoleto, Pietrasanta e Termoli.

Il progetto albese, dal titolo “Le fabbriche del vento”, ha convinto la giuria all’unanimità per la sua capacità di intrecciare creatività contemporanea, partecipazione collettiva e valorizzazione del territorio, ponendo Alba e le sue colline al centro di un percorso di ricerca artistica aperto e condiviso.

Alla proclamazione erano presenti Alberto Gatto, sindaco di Alba, Gianluca Gioetti, capo di gabinetto del sindaco, il buschese Nicolas Ballario, critico d’arte e curatore, Valerio Berruti, artista, Elisa Giordano, giornalista, Maria Teresa Grillo, Federico Riboldazzi e Fabrizio Spucches per lo staff del comitato promotore presieduto da Patrizia Sandretto Re Rebaudengo.

Spiega il sindaco Gatto: «Il dossier “Le fabbriche del vento” nasce dall’incontro tra artisti, professionisti del settore, istituzioni ed enti che hanno creduto nella forza propulsiva dell’arte contemporanea, Alba è una città da sempre capace di unire visione e radici: l’arte si affiancherà ora alla bellezza del nostro paesaggio riconosciuto Patrimonio dell’Umanità e alle eccellenze enogastronomiche che ci hanno resi celebri in tutto il mondo. Con la Biennale delle Langhe, che sarà tra i progetti centrali del programma 2027, daremo forma a un laboratorio permanente di idee e di cultura. Ci impegneremo per valorizzare al meglio questo prestigioso riconoscimento e troveremo il modo per collaborare con le altre città finaliste, perché non abbiamo vissuto questa esperienza come una competizione, ma come un contributo straordinario per lo sviluppo artistico e culturale delle nostre città».

Sottolinea Nicolas Ballario che ha curato il dossier insieme a un ampio team: «Abbiamo immaginato un progetto con l’ambizione di suggerire un nuovo modello per il sistema dell’arte contemporanea -. Un modello che mette insieme le eccellenze del settore artistico con industrie, fondazioni, altre discipline come il teatro e la musica. Assegnazioni così importanti devono lasciare un’eredità concreta. Adesso è davvero il momento di mettersi al lavoro, perché dobbiamo attuare nel dettaglio i punti del dossier, che sono tanti e complessi».

Questo e molto altro sulla Gazzetta in edicola e in digitale