Cardia, il poeta con la chitarra
Il cantautore bargese Andrea Cardia si è appassionato alla musica in tenera età, e a sei anni è stato iscritto a una scuola di chitarra che ha poi abbandonato al sedicesimo compleanno. A quattordici anni ha iniziato a comporre e il brano autobiografico “Guardo le stelle” è stato il singolo che ha segnato l’esordio discografico del giovane cantante.
I brani (“Guardo le stelle”, “Il silenzio della notte”, “Come Baggio in Nazionale”) sono disponibili su YouTube, su Spotify e su Instagram.
Qual è il verso di una tua canzone che ti rappresenta meglio?
«Penso sia “Ogni cosa ha il suo tempo e tutto si cicatrizza, ma adesso questo presente ha sapore di niente”, tratto da “Guardo le stelle”».
Mi racconti qualcosa in merito al brano “Guardo le stelle”?
«Questa mia composizione è quella a cui sono più affezionato ed è stato il primo a essere pubblicato grazie al produttore di Luca Dirisio, Giuliano Boursier. Propriio quel Boursier che aveva portato i Modà sul palco del Festival di Sanremo nel lontano 2005, ha intrapreso un percorso finalizzato a valorizzare la mia voce e le mie capacità compositive. In questa canzone emerge la mia rabbia che rispecchia un particolare momento della mia vita. È un singolo tipicamente pop, che attira sin da subito l’attenzione dell’uditore».
Nella tua carriera hai incontrato o parlato con personaggi importanti?
«Sì, anni fa alle selezioni di “Sanremo Giovani” avevo incontrato Giusy Ferreri, che si era complimentata con me per il mio timbro di voce».
Chi ti ha ispirato nella tua carriera?
«Mi hanno ispirato diversi cantautori italiani, tra cui Antonello Venditti e Vasco Rossi».
Hai una band? Canti da solo?
«Sono un cantautore, solamente nei concerti e negli spettacoli live ho con me una band».