Cosimo, Viola, Ottimo e i turchi La vita sugli alberi del Barone Le nuove tavole della saluzzese rosanna pasero raccontano il romanzo di italo calvino
Prosegue, dopo l’introduzione e i primi capitoli della scorsa settimana, la pubblicazione delle tavole del Barone Rampante, romanzo di Italo Calvino, realizzate dalla saluzzese Rosanna Pasero, operatrice museale a Casa Cavassa, diplomata all’Istituto d’arte e vignettista, autrice delle strisce “Broderie”.
Le ha realizzate durante il periodo di quarantena sanitaria, ascoltando i racconti on line dell’attore Lino Guanciale. Durante la recitazione utilizzava come “spalla” una lampada a forma di scimmia che lui chiamava Bandar-Log. «Le sue parole emozionanti - racconta Rosanna - si sono trasformate per me in immagini e desidero ringraziarlo, perché grazie a lui ho ripreso a disegnare».
Le tavole colorate da Rosanna troveranno spazio sulla Gazzetta di Saluzzo in questo e nei prossimi numeri, accompagnate da una sintesi del romanzo che Italo Calvino scrisse nel 1957, secondo capitolo di una trilogia in cui sono compresi anche “Il visconte dimezzato” e “Il cavaliere inesistente”.
IL BASSOTTO OTTIMO
Cosimo, il protagonista, salito sugli alberi per ripicca e mai più sceso, guarda i contadini, chiede spiegazioni e fa loro dei servizi come portare dei messaggi. Ormai percorrendo anche lunghe distanze, saltando di ramo in ramo, di albero in albero. Il barone Arminio, padre di Cosimo, presenta la famiglia, ma cerca di tenere nascoste le imprese del figlio, che però, scoperte, fanno una così bella impressione al conte in visita che la sorella del “eampante”, detta Battista, si fidanzerà con il contino d'Estomac.
Arriva l'inverno. Andando a caccia si fa un nuovo amico, un cane bassotto che chiama Ottimo Massimo. Assieme rivisitano il giardino dei marchesi d'Ondariva e il cane gli porta dei ricordi di Viola, un nastro di capelli, un ventaglio, un pezzo lacero di aquilone.
Cosimo si interessa particolarmente di Gian dei Brughi. Un pomeriggio vede il malvivente inseguito da due sbirri. Gli butta una fune per arrampicarsi e Cosimo riesce così a ingannare i poliziotti. Poi si mettono a parlare, e Gian dei Brughi gli chiede di prestargli il libro una volta finito. Il brigante è preso dalla frenesia di leggere, e lascia tutti i suoi compagni ladri.
Due malviventi, suoi compagni, vengono a proporgli un agguato. Lui si rifiuta, gli prendono il libro e cominciano a strapparlo. Promettono di ridarglielo solo se accetta il piano. Però questa è l'ultima azione malvagia di Gian dei Brughi. Catturato, viene impiccato dalle guardie.
TRA TURCHI E SPAGNOLI
Il ragazzo, una sera, si accorge dello strano contegno dello zio. Lo vede con una lanterna andare verso il mare e dal buio sbarcano dei pirati. Parlano in turco e dal tono Cosimo riesce a capire che li sta informando sugli arrivi e le partenze dal porto di navi con merci. Un'altra sera vede i pirati sbarcare e portare in una grotta delle derrate. Cosimo chiama i suoi amici carbonai bergamaschi che sono contentissimi di impossessarsi di così tanto cibo.
Poi viene a sapere che a Olivabassa c'è una frotta di spagnoli che vive sugli alberi. Un gruppo di esiliati che, per un decreto in atto a Genova, non può «mettere piede in quella terra». Così va a trovarli e rimane con loro insegnandogli un po' della sua esperienza. A Cosimo viene offerto di andare a vivere a Granada con Ursula, una ragazza che ha conosciuto tra gli spagnoli, però lui non vuole scendere dagli alberi; così rimane solo come prima.
IL RITORNO DI VIOLA
Un giorno Cosimo aspetta su un frassino il ritorno del bassotto Ottimo quando vede una donna a cavallo tagliare per il prato. Lui la riconosce e va ad aspettare nel giardino dei d'Ondariva. E’ Viola. Si incontrano, si raccontano quello che avevano fatto fin lì e danno sfogo al loro amore. Per Cosimo è il giorno più bello da quando ha deciso di salire sugli alberi.