Esaltazione delle frattaglie Così nasce il fritto misto

Esaltazione delle frattaglie Così nasce il fritto misto
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Il fritto misto alla piemontese è una ricetta della tradizione popolare, quando gli animali si macellavano a casa e le frattaglie si cucinavano per evitare sprechi. Si tratta di un piatto tipico dell'autunno e dell'inverno ma che si può preparare quasi tutto l'anno. In origine, dopo la macellazione di maiale, agnello e vitello, la carne veniva suddivisa in famiglia e le frattaglie (le animelle, i rognoni, i filoni, la cervella, il fegato e i testicoli) venivano impanate nel pan grattato e fritte in olio. Il tutto veniva quindi servito con il sanguinaccio, il giorno festivo successivo alla macellazione.

Nel corso degli anni c'è stato poi l'abbinamento con il dolce, aggiungendo agli ingredienti la mela e l'amaretto, oltre a carni miste e verdure, il tutto accompagnato di solito con carote saltate in padella. Così, almeno, vorrebbe la ricetta tradizionale che descrive per il fritto misto i soli avanzi di macellazione del vitello per la parte "salata" e da qualche pezzo di dolce e frutta.

Ad oggi il fritto misto alla piemontese può essere composto anche di una trentina di pezzi, compresi anche pesci di acqua dolce, così da comporre un sostanzioso piatto unico.

Gli ingredienti della ricetta possono variare in base alla disponibilità e alla stagionalità: a parte le frattaglie, che devono essere sempre presenti con la carne, è possibile sostituire le mele con le pere, oppure aggiungere melanzane, fiori di zucca, rane e pesci d’acqua dolce. L'importante è non perdere il giusto mix tra salato e dolce che contraddistingue questo piatto e che ha fatto del fritto misto un’eccellenza gastronomica invidiata dalle altre regioni italiane e all’estero.

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