Flavio Bucci amava Saluzzo
La scorsa settimana è mancato Flavio Bucci, attore conosciuto e amato dai saluzzesi che tante volte lo hanno visto recitare al Politeama, chiamato da mia madre ai tempi in cui ne organizzava la stagione teatrale.
Bucci adorava la nostra città, respirava la sua storia, ne percorreva le vie del centro storico, scendendole e risalendole come un ossesso. La sua preferita: salita Malacarne che affrontava con la testa bassa. «Ogni ciottolo m’ispira una storia che vorrei raccontare… Pensa potessero parlare» mi disse una sera.
A volte, sotto i portici, incontrava persone che lo attraevano particolarmente. Allora si fermava, le scrutava e poi chiedeva loro che la sera salissero sul palco.
Lo fece anche con un nostro famoso clochard che coinvolse in qualche battuta tra lo sgomento del pubblico in sala. Un’altra volta portò persino il mio bassotto.
Quando calava il sipario, durante la cena che di solito seguiva a casa nostra, si apriva in infiniti racconti. Con le lacrime agli occhi confessava quanto fosse difficile per lui vivere tra genio e sregolatezza, e la sua dipendenza da alcol e droga. Quando le lacrime si facevano sentire, da vero istrione, bastava un nulla perché virasse la conversazione su argomenti più lievi.
Una sera era spaparanzato sul nostro divano. La comparsa di Alba Parietti in tv, risvegliò i suoi ricordi. Ci raccontò di una loro liaison ai tempi in cui lei tentava la scalata nel mondo dello spettacolo. Giovanissima… e non ancora siliconata. «Meglio due palline da tennis autentiche che due meloni di gomma» decretò Flavio a posteriori!